Piuttosto che buttare dosi avanzate, così disse Francesco Paolo Figliuolo, neocommissario all’emergenza Covid, «chiunque passa va vaccinato…». Le sue parole, però, sono state prese troppo alla lettera e davanti a molti centri si sono creati assembramenti di cittadini speranzosi di vaccinarsi senza prenotazione: «Mi manda Figliuolo», ha titolato il Fatto Quotidiano. Poi, ieri, uno dei suoi giornalisti di punta, Andrea Scanzi, ha raccontato su Fb di essersi vaccinato con una dose avanzata di AstraZeneca e sui social è nata la polemica, FdI ha annunciato un’interrogazione. L’ordinanza del 15 marzo firmata da Figliuolo parla chiaro: «Le dosi residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità del Piano nazionale». Se avanza una dose, quindi, «chi passa» è solo l’extrema ratio. Prima vengono contattati altri cittadini delle «classi prioritarie» o «classi vicine». Scanzi, caregiver dei suoi genitori «fragili», aveva dato la disponibilità al medico di base. E così è stato chiamato.
«Io sono un caregiver»
«Sono nella categoria caregiver, in quanto figlio unico e con genitori a rischio», ha sostenuto il giornalista in una diretta Facebook dal suo profilo. Tuttavia, la lista «verbale» nella quale Scanzi dice di essere stato inserito dal medico curante, non è risultata pubblica fino all’esacerbarsi della vicenda. Durante la trasmissione Non è l’Arena, in particolare, il direttore sanitario del distretto di Arezzo, Evaristo Giglio, ha spiegato come sono andate le cose.