Concorso Ippico, il parco sottratto ai romani e concesso a una manifestazione privata a pagamento: ma senza alcun beneficio per l’amministrazione pubblica
ROMA – Volete organizzare una indimenticabile festa di matrimonio occupando piazza di Siena e mezza Villa Borghese con tavoli, tendaggi, strutture e cucine all’aperto? O magari preferite, con un gruppo di amici, tentare un’impresa economica e collocare, sotto i pini del parco borghesiano, alcuni stand di cucina etnica? Fate pure. Tanto, è tutto gratis.
Vi basterà inviare, come ha fatto la «Infront Srl», titolare del Concorso Ippico, una lettera al capo di gabinetto del sindaco Alemanno, Maurizio Basile, e per conoscenza (già, «per conoscenza») all’assessore all’Ambiente, al delegato allo Sport, al II Municipio e alla Soprintendenza comunale in cui vi limitate a «informare» (non chiedete: «informate») che procedete a «organizzare l’evento in oggetto».
Poi allegate una dettagliata lista di disposizioni, come in Campidoglio fossero tutti vostri dipendenti: concessione gratuita dello spazio e «supporto logistico della manifestazione», concessione gratuita della tassa prevista per l’esposizione dei loghi degli sponsor e istituzioni presenti (tradotto: gli sponsor pagano la «Infront srl», e il Campidoglio concede gratis uno sfondo unico al mondo). Attacchi delle utenze Acea: gratis, è ovvio. Se avete bisogno di mille metri di transenne (gratis), basta scrivere. Aggiungete che non intendente avere tra i piedi, nello stesso periodo, altre manifestazioni che potrebbero «compromettere o ostacolare» la vostra amena iniziativa. Volete un contributo finanziario? Niente paura, scrivete al delegato allo Sport e vedrete che, nonostante le voragini finanziarie in cui annega il Campidoglio, qualche euro si troverà. Altrimenti, che Concorso è mai questo?
Ecco qui, nero su bianco, l’assurda vicenda del Concorso Ippico che da anni occupa per due mesi mezza Villa Borghese (stavolta dal 15 aprile al 21 giugno), introduce mezzi pesanti in un parco plurivincolato, installa tendaggi e tribune. In qualsiasi altro Paese la collettività avrebbe un congruo ritorno economico dalla concessione di un’area così prestigiosa. Nel caso del Concorso ippico (e sarebbe istruttivo capire perché) assolutamente niente. Tutto gratis. Anzi, il delegato allo Sport dovrebbe versare al più presto «un contributo per sopperire alle ingenti spese finanziarie».
L’indicibile arroganza del documento ricevuto dal Gabinetto del sindaco Alemanno (e che sarebbe stato dignitoso, per gli uffici del Sindaco, respingere per toni e contenuti) dimostra come il milione e mezzo di euro speso recentemente dal Campidoglio per risistemare la meravigliosa Villa Borghese (più 500 mila euro per la ripiantumazione dei pini) sia carta straccia per chi vede nel parco romano solo uno spazio privatizzabile a zero euro.
Un affarone, insomma: Villa Borghese sottratta ai romani e concessa a una manifestazione privata a pagamento: ma senza alcun beneficio per l’amministrazione pubblica.
Siamo certi che saranno in tanti a voler capire: il ministero per i Beni culturali (soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Roma, per via dei tanti vincoli), il presidente del Coni Giovanni Malagò. E probabilmente la Magistratura, alla quale si stanno rivolgendo le associazioni ambientaliste.
corriere.it – 16 aprile 2013