Repubblica. Il virus non molla. Tutti i dati degli ultimi giorni facevano pensare alla fine della crescita e comunque all’arrivo del plateau che precede la discesa ma ieri si è nuovamente osservato un numero molto alto di casi. Addirittura da record, prima che la Puglia inviasse un riconteggio che ha fatto passare i nuovi positivi del giorno da 228.179 a 2l2.004. Si tratta comunque del terzo dato più alto dall’inizio della pandemia, dopo i 220 mila di martedì scorso e i 219 del 6 gennaio. Sicuramente i numeri di ieri sono anche figli anche dell’altissimo numero di tamponi. Ne sono stati fatti 1 milione e 481 mila e questo è davvero un record, di circa 100 mila test più alto di quello registrato martedì 11 gennaio.
Altro dato con precedenti lontani nel tempo è quello dei decessi. Anche in questo caso ieri c’è stato un riconteggio, chiesto dalla Sicilia. I morti registrati nel bollettino del ministero alla Salute e dell’Istituto superiore di sanità sono infatti 434. La Sicilia ha però fatto sapere che buona parte delle morti comunicate, cioè 70 su 72, risalgono ai giorni precedenti e non erano state registrate. Per questo i decessi effettivi sono stati 364. Si tratta comunque del dato più alto da nove mesi a questa parte, cioè dal 27 aprile. Il 14 gennaio si era arrivati a 360. Il timore degli esperti è che il dato dei decessi, che segue di almeno due settimane la curva dei nuovi casi, sia destinato a crescere ancora.
Ieri i ricoveri in intensiva sono calati (-2) e quelli ordinari sono invece saliti (+220). E così cresce il numero di Regioni che rischiano di finire arancione. Per ora in quel colore c’è solo la Valle d’Aosta, che ha chiesto una deroga per evitare la zona rossa, che per il presidente Erik Lavevaz sarebbe una «tragedia». La Regione ha il 57% di occupazione dei letti ordinari e il 24,2% delle intensive. Se arriva al 30 può entrare nello scenario con più restrizioni.
Per l’arancione bisogna superare contemporaneamente il 30% di occupazione dei reparti ordinari e il 20% delle intensive. A ieri avevano scavalcato le due soglie Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia, mentre l’Abruzzo le ha raggiunte senza ancora superarle. La Cabina di regia però terrà conto dei dati di domani e quindi qualcuno potrebbe ancora riuscire ad evitare il passaggio di colore. Vicine ai numeri che lo faranno scattare ci sono anche le Marche e Provincia di Trento. In situazione leggermente migliore Calabria, Liguria e Toscana. Va però ricordato che i tecnici del ministero e quelli delle Regioni si riuniranno a breve per decidere se togliere il sistema colori oppure comunque se calcolare in modo diverso i ricoveri (cosa che avverrà certamente), cambiando completamente le carte in tavola.