C’è un tesoretto che attende di essere erogato dall’Usl 8: si tratta di tutta una serie di fondi, legati ad esempio alla produttività ma anche ad altre voci che compongono la retribuzione del personale.
Costituiranno uno degli argomenti del prossimo confronto tra il mondo sindacale e il nuovo direttore generale Bortolo Simoni. L’obiettivo è attingere a queste disponibilità, avute in eredità dalla precedente gestione – quella di Renato Mason -, impiegandole per migliorare i servizi, soprattutto quelli che esprimono una certa criticità circa le priorità fissate dalla Regione all’atto della nomina (o conferma) dei direttori generali. Tra queste, la riduzione delle liste d’attesa. «Si tratta di attualizzare i contratti», spiega il direttore Simoni, «impiegando queste risorse accantonate attraverso criteri di massima trasparenza». La proposta potrebbe essere quella di mettere in moto un meccanismo per cui sia “spalmato” in tre anni quanto è dovuto ai dipendenti, medici, infermieri o personale tecnico-amministrativo. Anche perché si tratta di risorse che possono essere impiegate solo a tale scopo. Difficile quantificare a quanto ammonti questo tesoretto perché si tratta di diverse voci, di cui occorrerà verificare quanto finora è stato impiegato. L’incontro con il mondo sindacale corrisponde alla terza fase che Simoni si era promesso di mettere mano nei primi mesi d’incarico. Le altre due sono la conoscenza “ambientale” dell’Usl 8, ovvero il territorio e le sedi operative, e la spesa farmaceutica. E si può dire che nei primi cinquanta giorni della gestione Simoni la tabella di marcia è stata rispettata. Per quanto riguarda la conoscenza del sistema dell’Usl 8, oltre ai due ospedali di Castelfranco e Montebelluna, l’attenzione si è concentrata sugli ex nosocomi Valdobbiadene e Pederobba, due strutture oggetto di accordo di programma. Inoltre il direttore generale ha quasi concluso il “giro” dei sindaci dei comuni dell’azienda sociosanitaria. Prossimamente vi sarà una conferenza dei sindaci a Crespano dove verranno posti all’ordine del giorno gli indirizzi della nuova direzione. Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, il problema era dato dalla scadenza di un accordo con Federfarma circa la distribuzione nelle farmacie dei farmaci salvavita in particolare. Il presidente di Federfarma Treviso, Franco Gariboldi Muschietti, ha espresso la massima disponibilità per rinnovarlo. «Su questo ci stiamo confrontando», spiega Simoni, «e credo che quanto prima arriveremo alla firma. È una questione importante perché è una modalità di attingere da subito a risorse fresche, grazie al risparmio». Il terzo “punto d’aggressione”, utilizzando le parole di Simoni all’atto del suo insediamento, è appunto la creazione di un clima di squadra tra le varie componenti dell’universo Usl. E in questo va visto il prossimo incontro con i sindacati, dove appunto si tratterà di ottimizzare le risorse anche ricorrendo a quel “tesoretto” fatto dall’accantonamento dei resti di fondi di diversa tipologia.
La Tribuna di Treviso – 19 febbraio 2013