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Il Gran Moravia parla vicentino, produzioni Brazzale Repubblica Ceca

Nel 2011 il Gruppo, con sei stabilimenti, ha fatturato 170 milioni. Se il latte è più buono, più puro, più ricco di grassi, il formaggio è più buono. E se metti assieme la natura incontaminata dell´Europa dell´Est con la capacità imprenditoriale e casearia italiana il prodotto non può che essere di qualità.

È questa la filosofia della famiglia Brazzale, di Zanè, che produce i formaggi Gran Moravia e il Verena a Litovel (oltre al Burro delle Alpi in Veneto), un paesino da fiaba fra le campagne sterminate e le dolci colline della Moravia, la regione agricola della Repubblica Ceca scelta anche da alcuni colossi internazionali del settore per il latte. I Brazzale non si sentono colonizzatori, sono certi di aver unito il meglio di due popoli. E così le mucche morave producono il latte che dà, in un caseificio quanto mai moderno, un formaggio che ogni giorno parte dalla regione di Omolouc per raggiungere i magazzini vicentini, dove viene stoccato e dove resta a stagionare per mesi prima di finire sui piatti di mezzo mondo. I Brazzale, originari di Asiago, sono casari da sette generazioni. Hanno fondato Assolatte e aderito fin dalla fondazione al Consorzio di tutela del formaggio Grana Padano. Oggi sta crescendo l´ottava generazione, con i figli dei tre fratelli oggi titolari, Gian Battista, Roberto e Piercristiano, che dal 2002 hanno unito le forze con gli Zaupa di Monte di Malo, specialisti di paste filate. La mission aziendale è orientata su diversi fronti: da un lato offrire prodotti di alta qualità a tutte le fasce di consumatori; dall´altro di realizzare un prodotto naturale; e, non certo ultima, arriva la vocazione all´ecosostenibilità, che li vede in prima linea in Moravia, ma anche in Brasile per i bovini da carne. I prodotti Brazzale hanno ottenuto i certificati Iso di tracciabilità, superando una serie di requisiti di rispetto ambientale, e degli animali, e oggi sono i primi a calcolare l´impronta idrica. Le mucche vivono in stalle aperte, hanno almeno 5 ettari di terreno ciascuna e, particolare non di poco conto, quando vengono munte ascoltano musica: «Il radiogiornale non lo sopportano – sorride il titolare di una delle 80 fattorie della filiera Gran Moravia -, Mozart e Beethoven le hanno un po´ stancate. E così ho scelto la musica country. Il latte è eccezionale». A Litovel, il caseificio dà lavoro a decine di persone: gli operai sono moravi, manager e tecnici quasi tutti italiani. Ma i Brazzale hanno deciso di aprire anche dei negozi di specialità italiane, col marchio “La Formaggeria”, in tutta la Repubblica Ceca: al momento sono 7, altri 4 stanno per aprire a Praga. Un brand che ha riscosso molto successo e che ha attirato l´interesse dei media locali. «I nostri sono formaggi prettamente italiani per gusto e tradizione anche se prodotti fuori dal territorio nazionale, e danno lavoro qualificato a centinaia di collaboratori anche in Italia», sottolinea Roberto Brazzale, che con il suo gruppo ha raggiunto un fatturato di 170 milioni di euro a fine 2011, esportando in 54 paesi del mondo avvalendosi di 380 dipendenti. Il Gran Moravia è il prodotto di punta di una società che oltre all´etica del lavoro e dell´ambiente ritiene «un dovere ineludibile» collaborare con iniziative sociali e di invito alla cultura, in particolare in ambito musicale. «Senza musica – commenta Roberto, figlio dell´organista Fiorella Benetti – la vita ha meno ragioni di essere vissuta». Sarà per questo che in sala mungitura la radio è sempre accesa.

Il Giornale di Vicenza – 3 luglio 2012

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