La Centrale del Latte di Salerno sta per entrare nell’orbita di Newlat spa, gruppo dell’industria alimentare con base a Reggio Emilia già proprietario dei marchi Polenghi Lombardo, Giglio, Matese e licenziatario del brand Buitoni per la pasta.

Ieri mattina scadevano infatti i termini del secondo bando per la privatizzazione dell’azienda storicamente controllata al 100% dal comunecampanoela compagine presieduta da Angelo Mastrolia è stata l’unica a candidarsi. Nelle duebusterecapitate a Palazzo di Città, un’offerta economica di 12,7 milioni e un piano industriale che prevede da un lato un processo di innovazione tecnologica, con investimenti per 1,5 milioni, dall’altro un progetto di valorizzazione della filiera a chilometro zero che fa leva sul concetto di web farm (le buste di latte della Centrale, tramite uncodice, saranno riconducibili all’azienda agricola fornitrice, “visitabile” online grazie a una webcam). Su quest’ultima iniziativa si stimano investimenti per 3 milioni in cinque anni. Oggi alle 9,30 in comune saranno aperte le buste e, salvo inghippi procedurali, verrà effettuata una pre-aggiudicazione. La Centrale di Salerno, chefattura 19,5 milioni e occupa 58 addetti, salderebbe in questo modo definitivamente i legami con Newlat, gruppo da oltre mille dipendenti e giro d’affari da 275 milioni con il quale già esistono antichi rapporti di fornitura e collaborazione.

L’opzione della vendita ai privati nonpiace ai sindacati edè pure stata bersagliata da un ricorso al Tar, «ma il comune – spiega l’assessore al Bilancio Alfonso Buonaiuto – andrà avanti prima che sia il governo a obbligarci a vendere a condizioni svantaggiose». Mastrolia, patron di Newlat, è ottimista: «Manterremo intatti i livelli occupazionali e valuteremo opportunità di crescita, sempre con la massima attenzione alle produzioni di qualità di cui Centrale del Latte di Salerno dovrà diventare sinonimo».

Il Sole 24 Ore – 5 giugno 2014