“La questione delle tutele crescenti sarà definita nei dettagli con i decreti attuativi, ma il punto da chiarire subito è che non vengono tolti diritti a nessuno”. E’ il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia ad affermarlo e, intervistata da “Il Messaggero”, precisa che “al contrario, vengono dati diritti a persone che finora non ne avevano”. Insomma il Governo, assicura Madia, sta aumentando le tutele per combattere la precarietà
Madia sottolinea quindi che nel testo del Governo “si parla di dare dei diritti, delle tutele crescenti, a chi oggi lavora come precario o il lavoro non riesce proprio a trovarlo. Poi verranno stanziate risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali”. “Garantiremo -dice ancora la titolare della Pa- un salario minimo e alle donne la possibilità di una vera tutela della maternità”. Quindi, sul contratto a tutele crescenti, Madia aggiunge: “Vedremo come i vari punti saranno definiti in dettaglio nei decreti attuativi”. “Io credo -prosegue il ministro- che sia importante discutere adesso di quello che c’è nella delega. Poi vedremo come i vari punti saranno definiti in dettaglio nei decreti attuattivi” e, prosegue, “anche se si stabilisse che il diritto al reintegro scatta dopo i tre anni, in ogni caso stiamo parlando di qualche cosa che i giovani oggi non conoscono proprio”. “La mia generazione -rimarca- non sa cosa sia”. Quindi sui margini di dialogo con il sindacato, in particolare con la Cgil, Madia sottolinea che per il Governo “il confronto è aperto”. “Ci aspettiamo -dice- proposte concrete e innovative. Quando sono arrivate non abbiamo avuto problemi a recepirle”. “Quello che non capisco -osserva- è il posizionamento tattico, preventivo”. “Il disegno di legge -chiarisce quindi il ministro- riguarda solo il lavoro privato”, rispetto ai dipendenti pubblici, lo sblocco degli scatti e la progressione di carriera, “vedremo che margini finanziari ci saranno nella legge di Stabilità: io di certo sono favorevole”. “E anche per quanto riguarda i contratti, mi rendo conto che il blocco non può andare avanti all’infinito” afferma ancora.
Adnkronos – 21 settembre 2014