Il blocco del turnover del personale del comparto Sanità sarà affrontato nel prossimo Patto della salute e può essere risolto «senza che riesploda la spesa» secondo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che nel corso di una trasmissione televisiva (Unomattina) ha passato in rassegna tutti i principali argomenti sul tappeto per il Ssn.
Regioni a rischio
Per l’emergenza carenza di personale sanitario «siamo tutti molto preoccupati, soprattutto nelle Regioni in piano di rientro – ha detto – dove il problema é particolarmente complesso, in particolare in Calabria, Campania e Lazio. E questo proprio perché il blocco del turnover si protrae da parecchi anni, con un margine di circa il 20%, soprattutto negli ospedali dove arriviamo ad avere persino turnazioni non
retribuite».
Programmare il fabbisogno di personale
Il ministro ha quindi precisato che «tratteremo la questione nel Patto della salute» che il Governo lavora a chiudere con le Regioni. «È necessario lavorare insieme per una programmazione e una valutazione seria del fabbisogno dei medici, sia per quanto riguarda gli iscritti a medicina, sia per quelli alle scuole di specializzazione, sia per il personale di servizio: si può fare senza che riesploda la spesa», ha detto.
Lotta agli sprechi
Nella sanità «ci sono ancora molti sprechi e questi si evitano applicando i costi standard, che verranno presto approvati in conferenza Stato-Regioni», ha proseguito Lorenzin, sottolineando anche come, applicando le centrali uniche di acquisto, sia possibile abbattere i costi tra il 20% e il 30%. La battaglia agli sprechi in sanità si vince attraverso «un sistema di informatizzazione trasparente che oggi è possibile realizzare. Ci sono già le tecnologie e i mezzi. Significa poter verificare esiti, prestazioni e costi, non solo Regione per Regione, azienda per azienda, ma addirittura reparto per reparto in tempo reale. Questo è facilmente realizzabile, ci vuole solo volontà e una capacità di programmazione pluriennale».
Riferendosi alla legge di stabilità, Lorenzin ha ricordato che «non ci sono tagli al Fondo sanitario nazionale; come ho sempre detto, la sanità ha già dato tanto, ovvero 22 miliardi di euro negli ultimi anni, e un ulteriore taglio lineare avrebbe inciso sulla qualità delle prestazioni». Tuttavia, ha aggiunto il ministro, «ciò non vuol dire che non bisogna fare un’azione di riforma interna, e questo è il tema del Patto per la salute».
Stamina: il no è definitivo
Il «no« al metodo stamina é «definitivo», ha detto ancora Beatrice Lorenzin. Il ministro ha parlato di «parola definitiva« del comitato scientifico, composto dai maggiori esperti in Italia, a proposito proprio delle cellule staminali: sono stati valutati degli elementi che sono stati considerati «non sufficienti per avviare una sperimentazione clinica« e bisogna che la politica «faccia il suo, così la scienza: non posso mettermi io a fare lo scienziato».
Sulla conferenza stampa di oggi del presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, Lorenzin ha aggiuntio: «Penso che presenterà i risultati delle cartelle cliniche dei pazienti e questo é nella sua legittimità, anzi penso possa essere un contributo utile». Ma «non può presentare alcun risultato sulla sperimentazione del metodo stamina perché non c’é una sperimentazione avviata in Italia».
Il Sole 24 Ore sanità – 24 ottobre 2013