«Costate di manzo dall´odore nauseabondo e altra merce non conservata correttamente» La procura avvia un´inchiesta. Blitz dei carabinieri del Nas in un´osteria dopo la segnalazione di una famiglia di clienti
TORRI DI QUARTESOLO. Due quintali di carne sequestrati nel blitz in cucina. I carabinieri del Nas hanno sigillato costate, bistecche e braciole pronte per finire sulle tavole dei vicentini che volevano andare a cenare alla nota “Osteria al Maraneo”, che ha sede a Marola di Torri di Quartesolo in via Stradone. Il motivo? Che quella carne, per i carabinieri, non può finire sulle tavole dei clienti perchè non è più commercializzabile. È avariata, guasta, scaduta. «Non è vero – ribattono i titolari – semplicemente manca la data di scadenza, ma è carne buona, anzi ottima». La procura ha aperto un´inchiesta dopo la segnalazione dei militari, avviando accertamenti a carico del gestore, Antonio Rizzi, 53 anni, residente a Torri di Quartesolo.
LA CENA. L´indagine era nata dopo che una famiglia, la sera dell´8 luglio scorso, si era recata a cena all´osteria di Marola. I commensali avevano ordinato sei costate di manzo, ma a loro dire quando erano state servite emettevano un odore nauseabondo. «Innervositi, le abbiamo riportate in cucina lamentandosi con cuoco e titolare – hanno ricostruito -, che ci hanno chiesto di scegliere qualcos´altro dal menu. Non ce la siamo sentita, quella carne pareva davvero putrefatta dalla puzza che faceva. Abbiamo pagato tre costate, anche se non avevamo mangiato nulla, e ce ne siamo andati». Poco dopo i clienti insoddisfatti avevano scritto una lettera al comando dei Nas di Padova.
CONTROLLO E SEQUESTRO. I carabinieri del capitano Mercurio si erano recati a Marola tempo dopo per un´ispezione. Controllando la cucina, avevano riscontrato una serie di irregolarità e in particolare avevano sequestrato 200 chilogrammi di alimenti, soprattutto carne, che a loro dire non poteva essere messa in commercio in quelle condizioni. Un danno economico non da poco per l´oste, che aveva cercato di spiegare le sue ragioni, anche per quanto riguardava le lamentele della famiglia delle sei costate. Erano scattate delle violazioni amministrative (che si tradurranno in multe da pagare, a meno che i titolari non presentino ricorso) e una denuncia in procura a carico del titolare, Rizzi, per aver violato una serie di norme sulla conservazione degli alimenti da mettere in vendita sulle tavole della clientela in osteria.
LA DIFESA. Dal “Maraneo” non ci stanno però a passare da “intossicatori” di coloro che vanno da loro a mangiare, anzi, e sottolineano con orgoglio che il loro locale è sempre molto frequentano e che la clientela è soddisfatta e ritorna in via Stradone. «Non c´era assolutamente nulla di avariato – spiegano. Il problema è solo formale: noi facciamo cucina casereccia, e prima della visita dei Nas non mettevamo la data di scadenza sulla carne. Il motivo? Facciamo spesa ogni tre giorni, come possiamo dimostrare dalle fatture di acquisto, e compriamo solo ciò che cuciniamo. Sostanzialmente, la carne la consumiamo subito. È vero, andrebbe indicata la scadenza, ma è questo l´unico nostro errore». E le sei costate puzzolenti? «È vero anche quello, ma non si trattava assolutamente di carne scaduta o mal conservata. Se lei mette le bistecche sottovuoto, queste devono essere lasciate all´aria per una decina di minuti prima di essere messe sulla griglia. Quella sera non avevamo materialmente il tempo di eseguire questa operazione, e il risultato è che la costata emana un brutto odore. Ma la carne era di ottima qualità, come tutta quella che serviamo. Ci difenderemo con forza rispetto alle accuse».
Il Giornale di Vicenza – 2 febbraio 2013