La società di gestione dell’Expo di Milano tira un sospiro di sollievo dopo lo scossone del cambio di governo: gli uomini chiave dell’evento universale sono stati confermati. E insieme al commissario unico della manifestazione, Giuseppe Sala, anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il governatore lombardo Roberto Maroni, pur da schieramenti politici opposti, si dicono rassicurati per le scelte relative all’Expo, che aprirà i battenti a Milano tra 15 mesi. L’attenzione era soprattutto puntata, nei giorni scorsi, sulle “sorti” di Maurizio Martina, in quota Pd (e non di area renziana) che finora con il premier Enrico Letta ha ricoperto il ruolo di sottosegretario all’Agricoltura con delega ad Expo. Martina dovrà inoltre soprintendere alla realizzazione, attraverso i decreti attuativi, dei nuovi indirizzi della Pac e alla riorganizzazione di Agea e la soppressione di Inea.
Col nuovo esecutivo guidato da Matteo Renzi Martina diventa ministro dello stesso dicastero e, come da lui auspicato, manterrà l’incarico di coordinamento dell’evento universale, continuando a tessere il dialogo tra governo e enti locali lombardi.
L’appello più esplicito di mantenere la squadra che si occupava di Expo è arrivato dal democratico Alessandro Alfieri, neo segretario democratico della Lombardia e vicino al neo premier Renzi, che evidentemente lo ha ascoltato. Secondo il neoministro Martina «l’Expo di Milano 2015 rappresenta un’importante sfida che dobbiamo cogliere e sfruttare al meglio: sarà questa una vetrina per mettere in luce la straordinaria biodiversità delle nostre produzioni».
Intorno a Martina nell’immediato ruota un pacchetto di finanziamenti da 130 milioni circa per le cosiddette “city operations”, la riorganizzazione della città nella previsione di dover ospitare 20 milioni di persone, dagli eventi alla sicurezza alla viabilità.
Altro uomo importante per l’Expo, arrivati a questo punto dei lavori, è il ministro alle Infrastrutture. È rimasto al suo posto, come chiedevano a Milano, Maurizio Lupi, del Nuovo centrodestra, che da mesi ha in mano lo stato d’avanzamento delle opere regionali dell’evento universale.
Da Lupi la Lombardia si attende lo sblocco del decreto sul trasporto pubblico locale, che dovrebbe garantire alla regione e al capoluogo complessivi 70 milioni per intensificare il s ervizio in vi s t a dell’Expo. E sempre Lupi dovrà poi riformulare, col parere degli enti locali e del ministero all’Economia, la nuova lista delle priorità, dalla quale alcune opere in ritardo e non fondamentali per il 2015 verranno fatte slittare a dopo l’evento.
A proposito di opere, ora alcune questioni dovranno tornare sul tavolo del nuovo ministero dell’Ambiente Gianluca Galletti, che sostituisce Andrea Orlando (ora alla Giustizia). Sarà lui a dover tornare a riflettere sulla Valutazione di impatto ambientale di alcune opere connesse all’Expo, in primis la RhoMonza, su cui ancora non sono stati sciolti i nodi legati alle proteste della cittadinanza locale.
Tra le decisioni per l’Expo che subito il nuovo esecutivo dovrà prendere c’è anche la ricapitalizzazione della società di gestione dell’evento, guidata dal commissario Sala. Mancano all’appello 60 milioni dopo la rinuncia alla quota azionaria da parte della Provincia di Milano, che lo scorso governo si era già impegnato a mettere sul piatto.
Un’altra sfida importante per il giovane neoministro, nato a Calcinate, nel bergamasco, il 9 settembre del 1978, sposato, due figli, sarà inoltre di soprintendere alla realizzazione, attraverso i decreti attuativi, dei nuovi indirizzi della politica agricola comunitaria, soprintendere alla riorganizzazione di Agea e Inea, sbarrare o meno la strada agli Ogm secondo quella discrezionalità imputata dalla Ue ai singoli governi. Martina, che ricorda nel suo blog di avere avuto nonni contadini mentre il padre e la madre hanno sempre lavorato in fabbrica, ha una formazione specifica nel settore agricolo essendosi diplomato all’Istituto tecnico Agrario di Bergamo.
Poi la laurea in Scienze Politiche e una veloce ascesa in campo politico (“la politica è la mia passione”, dice nel blog ma un pezzo del cuore è anche per la squadra di casa, l’Atalanta, di cui si dichiara tifoso), arrivando a distinguersi tra i fondatori del Partito Democratico. Nel 1999 è eletto Consigliere comunale a Mornico al Serio (Bg), carica ricoperta fino al 2004.
Sempre nel 2004, dopo una militanza nell’organizzazione giovanile dei Democratici di Sinistra, viene eletto Segretario della Provincia di Bergamo. Nel 2006 assume la carica di Segretario Regionale dei Democratici di Sinistra in Lombardia. Nel 2007 è tra i fondatori del Partito Democratico. Nello stesso anno, a seguito delle primarie, è eletto primo Segretario del Partito Democratico della Lombardia. Nel 2009, sempre attraverso le primarie, viene riconfermato alla guida del Partito Democratico Regionale Lombardo. Nel 2010 è eletto Consigliere della Regione Lombardia, incarico riconfermato nelle consultazioni popolari del febbraio 2013. Durante i mandati di Consigliere Regionale Lombardo è stato componente della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Attività Produttive. Il 3 maggio 2013 ha giurato come Sottosegretario di Stato del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del Governo Letta e da oggi s’insedia come nuovo ministro del dicastero di via XX Settembre.
Il Sole 24 Ore e Ansa – 23 febbraio 2014