Lo scorso febbraio il via libera della commissione Ambiente, oggi quello dell’intera assemblea. Il Parlamento europeo ha esortato oggi l’Unione europea ad avviare un’iniziativa diplomatica per un divieto a livello mondiale sulla sperimentazione dei cosmetici sugli animali entro il 2023, approvando una risoluzione non legislativa con 620 voti in favore, 14 voti contrari e 18 astensioni. Si tratta di un atto essenzialmente politico ma la grande maggioranza che lo ha approvato certifica che quello dell’animal welfare è un concetto che è ormai bene impresso nella mente dei legislatori del vecchio continente. Che si ritrovano così sempre più in linea con un’opinione pubblica europea fortemente sensibile ai temi del benessere degli animali e alla lotta delle sofferenze inutili.
Le regole in Europa
È stato dunque compiuto un ulteriore piccolo passo in avanti. La vendita di cosmetici testati sugli animali è stata vietata all’interno dell’Unione dal 2013. I deputati hanno sottolineato che ciò non ha impedito all’industria cosmetica europea di prosperare e creare circa due milioni di posti di lavoro. Tuttavia, in circa l’80% dei Paesi nel mondo la sperimentazione animale e la commercializzazione di cosmetici testati sugli animali sono tuttora consentite. E in alcuni casi, come in Cina, il test sulle cavie è addirittura obbligatorio. Motivo per cui aziende che hanno fatto della politica «cruelty free» una bandiera hanno deciso di non entrare nel pur ricco mercato asiatico.
Divieti aggirati
L’Eurocamera ha osservato, inoltre, che sono emerse carenze nel sistema dell’Ue, in quanto alcuni cosmetici vengono testati sugli animali al di fuori dell’Unione, prima di essere nuovamente testati nell’Unione con metodi alternativi e immessi sul mercato comunitario.