Il sale nel prosciutto di Parma c’è ed è al di sopra dei valori indicati dall’Unione europea per gli alimenti che possono essere definiti a basso contenuto di sale. Per questo Altroconsumo ha segnalato all’Antitrust la pubblicità del prosciutto di Parma.
“Per fortuna c’è prosciutto di Parma, poco sale, niente conservanti”. Uno slogan nutrizionale non corretto, afferma Altroconsumo, che ricorda come l’Europa definisca chiaramente quando un prodotto può dirsi a basso contenuto di sale. E non è il caso del prosciutto di Parma. Lo slogan nutrizionale, “poco sale” in questo caso non può essere utilizzato perché il sale contenuto nel prodotto è al di sopra dei valori indicati dall’Unione europea per gli alimenti che possono essere definiti a basso contenuto di sale.La legislazione europea dice che l’indicazione sul basso contenuto di sale di un alimento è consentita solo se il prodotto contiene meno di 0,12 grammi di sodio (che corrispondono a 0,3 grammi di sale) per 100 grammi o 100 millilitri. Il contenuto di sodio/sale nel prosciutto di Parma, invece, è ben al di sopra di tale valore. Come si può leggere sul sito internet dell’azienda, il sale è pari al 4,4% nel prosciutto e al 5,1% in quello sgrassato. Un contenuto di sale pari a 4,4 grammi su 100 di prodotto è quindi incompatibile con l’affermazione “poco sale” riportata nella pubblicità.
Help consumatori – 18 giugno 2013