Bisogna mantenere il principio di precauzione in agricoltura, e non cedere a OGM, carne con ormoni e altri aspetti di salute dei consumatori: no a giochi al ribasso, sì a standard più elevati per tutti
“Il Parlamento europeo è l’organo ultimo in grado di determinare l’accettabilità o meno dei negoziati relativi al partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP)”, si legge a chiare lettere nel Documento di lavoro della commissione del Parlamento europeo per il commercio internazionale. Una risposta definitiva, l’organo elettivo più vicino alle preoccupazioni dei cittadini non intende cedere nei negoziati transatlantici. Il rapporto, presentato da Bernd Lange, e che appunto riguarda le raccomandazioni del Parlamento alla Commissione sui negoziati (TTIP)- contiene alcuni passaggi qualificanti:
– I settori agricoli dell’UE e degli Stati Uniti differiscono notevolmente in molti ambiti, quali gli aspetti legati alla salute dei consumatori, agli OGM e alla carne trattata con ormoni. Qualsiasi risultato negoziale deve rispettare e sostenere le sensibilità e i valori fondamentali di entrambe le parti, come ilprincipio di precauzione dell’UE.
– il Parlamento può suggerire in qualsiasi fase dei negoziati propri suggerimenti;
– Il Parlamento intende valutare principali risultati dei negoziati dopo circa un anno e mezzo di discussioni ed esprimere le opinioni del PE sui principali temi di un potenziale accordo TTIP.
– Il Parlamento europeo intende aumentare la trasparenza dei negoziati TTIP, mettendo a disposizione del pubblico un maggior numero di proposte negoziali, e si augura che ancora altri documenti verranno resi pubblici dopo diversi cicli di negoziato.
Sebbene Lange riconosca che “Un potenziale accordo con gli Stati Uniti potrebbe sostenere la reindustrializzazione dell’Europa e contribuire ad aumentare dal 15% al 20% il target 2020 per il PIL dell’UE generato dall’industria”, precisa poi “Tuttavia, è anche chiaro che il TTIP non sarà la chiave per risolvere i problemi economici dell’UE e non dovrebbero essere alimentate false speranze e aspettative a questo riguardo. Solo attraverso una diversa politica macroeconomica dell’UE sarà possibile risolvere la crisi economica e conseguire una crescita sostenibile nell’Unione.
E poi l’affondo: “La globalizzazione non regolamentata è una corsa incontrollata verso il fondo. Limitandoci a ridurre le tariffe e ad eliminare le barriere non tariffarie e i regolamenti andiamo nella direzione sbagliata”… e ancora: “Si potrebbe creare un quadro normativo rafforzando i regolamenti nel senso dei più elevati standard a livello globale, in modo tale da escludere il dumping sociale e ambientale.”
Sicurezza alimentare Coldiretti – 30 gennaio 2015