Michele Bocci, Repubblica. Regioni divise sui richiami in vacanza. Se il commissario per l’emergenza, generale Francesco Figliuolo, ha chiesto alcuni giorni fa ai cittadini di programmare le ferie in base agli appuntamenti per la vaccinazione, di fatto chiudendo alla possibilità di una organizzazione centralizzata, alcune realtà locali non si arrendono. Più d’una va avanti ad organizzare le somministrazioni estive per chi arriva da fuori e in tante chiedono un intervento risolutivo al governo. Se la situazione è ancora incerta dal punto di vista dei richiami, l’estate regalerà ai cittadini certezze sul green pass europeo. Partirà il primo luglio e molto probabilmente avrà regole uguali a quelle italiane su un punto centrale: l’inizio della validità.
Anche gli altri Paesi, si fa sapere dal ministero alla Salute, sono infatti intenzionati a fissarlo 15 giorni dopo la somministrazione della prima dose. La certificazione europea la otterrà anche, come avviene da noi, chi ha avuto la malattia o ha fatto un tampone nelle 48 precedenti.
Come funzionerà il pass lo ha spiegato ieri il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, durante il primo incontro di Italian.tech il nuovo hub di tecnologia del gruppo GEDI durante il quale ha incontrato il direttore Riccardo Luna e Maurizio Molinari, direttore di Repubblica. «Siamo contenti dei risultati della versione europea, che abbiamo già testato — ha detto Colao — Da metà giugno saremo pronti e il primo di luglio partirà». Il ministro ha ricordato che si tratta «di un certificato. Non è un passaporto. Forse non bisognerà scaricarlo, molto probabilmente si riceverà direttamente una notifica sul cellulare e chi ha l’app “Io” lo potrà avere lì dentro. Anche Immuni avrà dentro il certificato, un Qr code ». Comunque per avere il pass non sarà necessario scaricare un’applicazione, basterà appunto avere il Qr code sullo smartphone. La certificazione permetterà di spostarsie di non essere sottoposti a certe restrizioni in caso di ritorno dell’epidemia. E ieri Roberto Speranza ha partecipato a una riunione di un gruppo di ministri alla Salute europei, durante la quale ha chiesto «maggiore coordinamento in vista dell’entrata in vigore formale, dal primo luglio, del Certificato verde digitale».
Ha bisogno di un maggiore coordinamento anche la questione dei richiami in vacanza. Liguria e Piemonte hanno fatto un accordo per vaccinare i cittadini dell’altra Regione in ferie sul proprio territorio. Altre realtà locali lavorano comunque a un protocollo in cui si chiariscono vari aspetti, come quello legato alla registrazione della vaccinazione o quello della compensazione delle dosi usate per chi arriva da fuori. Il presidente del Veneto Luca Zaia ha ribadito che vorrebbe vaccinare i turisti, aggiungendo che però è necessaria una presa di posizione del governo. Anche Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento dice di aspettare Roma ma di essere pronto a muoversi da solo. Invece per il presidente lombardo Attilio Fontana i suoi concittadini «che dovranno ricevere la seconda dose nel periodo delle vacanze dovranno tornare a casa». La vaccinazione dei turisti non piace in Valle d’Aosta perché avrebbe un grande impatto sui servizi sanitari, visti i pochi abitanti della Regione e i tanti visitatori.