Il Tribunale del Riesame ha depositato stamane le motivazioni in base alle quali il 7 agosto scorso ha confermato il sequestro degli impianti a caldo dell’Ilva. Il provvedimento non è stato ancora notificato alle parti. Il Riesame ha confermato il sequestro degli impianti senza concedere la facoltà d’uso, che peraltro – viene sottolineato – non era stato richiesto neppure dai legali del Siderurgico.
Il Riesame, confermando il sequestro Ilva, dispone poi che non si continuino a perpetrare i reati contestati nel provvedimento cautelare.
Obiettivo: interrompere attività inquinanti e risanamento
Sul percorso da seguire per interrompere i reati, i giudici del Riesame non si sbilanciano e affidano il compito ai custodi nominati dal gip e alla procura. L’obiettivo è «uno e uno solo ovvero il raggiungimento, il più celermente possibile il risanamento ambientale e l’interruzione delle attività inquinanti».
Oggi si riunisce il tavolo tecnico al ministero
Dopo il vertice sull’acciaieria pugliese che ha visto i ministri Passera e Clini incontrare a Taranto le parti coinvolte, e dopo il blitz notturno dei carabinieri del Noe per verificare che l’impianto stia seguendo le indicazioni della magistratura, l’attenzione sulle motivazioni della decisione del Riesame del 7 agosto è dunque alta. Al ministero dell’Ambiente si riunisce oggi la commissione Ippc-Aia, per definire il piano di lavoro per giungere alla revisione dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) per l’Iva entro il 30 settembre.
La decisione del Riesame del 7 agosto
Le motivazioni depositate oggi fanno dunque riferimento alla decisione del tribunale del Riesame del 7 agosto. Presieduto dal presidente del Tribunale di Taranto Antonio Morelli, in quella decisione il tribunale conferma il decreto di sequestro di sei aree dello stabilimento siderugico che era stato disposto dal gip Patrizia Todisco il 25 luglio. Il tribunale poi annulla cinque delle otto ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per i dirigenti ed ex dirigenti dell’azienda e modifica leggermente la composizione del pool di custodi giudiziali. Il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante viene nominato custode giudiziario (quattro giorno dopo la nomina verrà revocata dal gip Patrizia Todisco).
Il sottosegretario De Vincenti: occorreranno altri finanziamenti
Intanto continua il lavoro del tavolo tecnico sull’autorizzazione ambientale. «Il lavoro sulla nuova Aia – ha ricordato il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti – é stato già iniziato da tre mesi dal ministero dell’Ambiente. Oggi facciamo il punto sulle cose già fatte e diamo le impostazioni per stringere e chiudere entro il 30. Il punto chiave – ha spiegato il sottosegretario- é rappresentato dai dati di monitoraggio sulla base dei quali vanno costruiti gli obiettivi da assegnare all’azienda».
A proposito dei nuovi investimenti, De Vincenti ha precisato «che sono già stati stanziati dei finanziamenti che serviranno a soddisfare le prescrizioni della scorsa autorizzazione e a compiere dei passi avanti nel monitoraggio, che era il punto più debole e su cui l’azienda investirà maggiormente. Poi, certo – ha concluso – occorrono altri finanziamenti perché la nuova Aia implicherà obiettivi aziendali più stringenti che richiederanno risorse ulteriori».
Ilsole24ore.com – 20 agosto 2012