La Stampa. Mentre in Gran Bretagna – dove circa 23 milioni di persone sono già vaccinate (la metà con la tanto discussa AstraZeneca) – i morti l’altroieri sono stati 64, nel nostro Paese ieri si è raggiunto il record negativo di 502 vittime. Mai così tante dal 26 gennaio scorso, quando 541 persone persero la vita in un giorno. E così, dopo l’allarme per l’impennata di contagi e di ricoveri, ora dobbiamo fare i conti con la crescita drammatica del numero di chi non rè riuscito a sopravvivere al Covid. Sventa anche l’aumento dei ricoverati in terapia intensiva, ieri 99 in più, mentre sono ben 760 quelli che si aggiungono negli altri reparti di medicina. I contagi salgono, invece, da 15.267 a 20.396, ma con un tasso di positività al 5,52%, in calo di tre punti.
Ieri, tuttavia, il dato più eclatante è stato quello delle vittime (502, erano 354 lunedì), tanto più che in Europa da inizio pandemia si è raggiunta quota 900.185 (si tratta di 52 Paesi e Territori, tra cui anche Russia e Turchia) di cui 103.000 in Italia.
Qui, a parte il 26 gennaio, si registra un precedente critico il 2 febbraio con 499 decessi, e poi sempre di meno. Tutto dipende dal numero di vaccinati, infatti in Gran Bretagna a gennaio si moriva di Covid due volte e mezzo più che da noi. Ora, invece, avviene praticamente il contrario.
Oggi nel nostro Paese nessuna regione ha zero morti, a dimostrazione che il virus colpisce in modo trasversale. Il maggior numero di vittime è in Veneto (+84), Lombardia (+81) e Campania (+65, di cui 31 deceduti nelle ultime 48 ore e 34 in precedenza ma registrati ieri). Ad avere oltre 40 vittime sono anche Emilia-Romagna (+47) e Piemonte (+43).
Senza trascurare, infine, il problema dell’affanno in cui si trovano gli ospedali. Continua, infatti, a salire la pressione sui reparti delle Marche con il 57%, del Molise (51%), dell’Umbria (53%), della provincia autonoma di Trento (53%). In Lombardia i reparti di terapia intensiva sono al 51% e quelli ordinari superano di 9 punti il limite di allerta del 40%. L’Emilia-Romagna soffre con il 49%, il Piemonte è al 44%, il Friuli al 40% e la Toscana al 40%. Sopra la soglia del 30 anche il Lazio, ma di un solo punto percentuale. Liguria al 29% e Campania al 26%.—