Disparità nell’attribuzione dei giudizi ai candidati, conferimento diretto di un incarico «in potenziale difformità con il regolamento aziendale», immotivata istituzione di un nuovo coordinamento infermieristico per le sale operatorie del secondo piano dell’ospedale. La Regione Veneto vuole vederci chiaro.
Gli ispettori di Palazzo Ferro Fini hanno fatto visita all’Asl 14 di Chioggia, ponendo sotto la lente di ingrandimento una serie di selezioni interne volte a individuare nuovi coordinatori infermieristici. Renata Fontana e l’avvocato Ladi De Cet (incaricati dell’istruttoria dalla Direzione attività ispettiva e vigilanza del settore socio-sanitario) hanno spulciato la documentazione relativa ai bandi per i coordinamenti di quattro aree dipartimentali: Dipartimento chirurgico, Emergenze e Cure critiche e Servizi, l’Area medica e la Direzione strategica e di staff. La verifica, avvenuta il 20 settembre, ha evidenziato «criticità che, in ragione della prossimità delle nomine, devono essere tempestivamente rappresentate alla direzione aziendale per le valutazioni di competenza». L’indagine regionale prende le mosse da una delibera del direttore generale Giuseppe Dal Ben del 3 luglio: il manager ha indetto «selezioni interne per titoli e colloquio, distinte per aree dipartimentali». «L’azienda» recita la relazione degli ispettori «ha messo a selezione un incarico di nuova istituzione (sale chirurgiche secondo piano), un incarico vacante (Dipartimento medico, Unità operativa Medicina generale) e quattro incarichi già attribuiti e in scadenza il 31 agosto 2012». Primo intoppo: perchè, per i quattro incarichi in scadenza, «sono state avviate procedure selettive anziché procedere con il semplice rinnovo degli incarichi?». Il direttore amministrativo Gilda Menini non si è lasciato cogliere impreparato: «Per quegli incarichi non era prevista la possibilità di rinnovo». Gli ispettori registrano la risposta e attaccano sugli incarichi di nuova attribuzione: «Dei tre coordinamenti di nuova istituzione veniva deciso di attribuire il relativo incarico in via prioritaria a quello presso le sale chirurgiche del secondo piano senza indicare la motivazione alla base di tale scelta». E a chi è andato quel posto? «A un dipendente, già titolare della funzione di coordinamento, ma in distacco alla Regione Veneto». Gli ispettori alzano il cartellino giallo. «È stato dato un affidamento diretto senza previo esperimento della procedura di mobilità». La Regione rileva poi incongruenze sulla durata dell’incarico: tre anni nella delibera di approvazione del bando, un tempo inferiore nel bando stesso. Dubbi su dubbi sull’affidamento al dipendente in distacco, «quando il regolamento aziendale prevede una procedura selettiva». Nel mirino degli ispettori anche la selezione per il Dipartimento chirurgico. «L’analisi delle schede dei giudizi inviati alla direzione generale ha consentito di rilevare candidati ai quali è stato attribuito il giudizio finale di “sufficiente” pur avendo riportato giudizi analitici del tutto identici a candidati cui è stato attribuito il giudizio finale di “buono”». Passando alle selezioni per il Dipartimento Emergenze e Cure critiche gli ispettori rilevano ancora anomalie: «Anche per tale selezione emergono disparità di giudizio tra alcuni candidati». Colpo di grazia sulla selezione per l’Area medica: «La commissione non ha proposto alcun nominativo alla direzione generale. Non è dato quindi di comprendere sulla base di quali criteri possa avvenire la nomina del coordinatore. Peraltro non si può non rilevare come le commissioni abbiano proposto solo i nominativi di quei candidati che già ricoprivano in precedenza il medesimo incarico».
«Sono sereno, c’è spazio per eventuali correzioni»
«È un procedimento amministrativo ancora aperto, abbiamo tutti i margini per correggerlo». È sereno il direttore generale dell’Asl 14, Giuseppe Dal Ben, nel commentare l’ispezione regionale subita il 20 settembre per verificare se nel procedimento per affidare incarichi di coordinamento infermieristico (ruolo che nel gergo comune viene definito caposala) tutto sia stato fatto secondo i regolamenti vigenti. «Non c’è nulla di definitivo e di irreversibile», spiega Dal Ben, «non parliamo di nomine già effettuate. C’è un procedimento amministrativo in itinere e possiamo intervenire senza problemi per modificarlo. Abbiamo ricevuto le osservazioni degli ispettori della Regione, le stiamo analizzando e punto su punto vedremo se e cosa abbiamo sbagliato per apportare le giuste correzioni». Oggetto dell’ispezione le selezioni interne per titoli e colloquio per coprire quattro incarichi di coordinamento nel Dipartimento chirurgico, nel Dipartimento emergenze, nel Dipartimento medico e nella Direzione strategica in scadenza il 31 agosto, due posti vacanti nel Dipartimento medico e in quello di prevenzione e tre nuovi incarichi nel Dipartimento chirurgico per le sale operatorie del secondo piano, nel Dipartimento medico per la fisioterapia e nel Dipartimento emergenze per la medicina di laboratorio. Spetterà ora a Dal Ben dirimere la matassa e allontanare ombre di qualsiasi tipo dalla gestione dell’Asl 14 alla cui guida è entrato meno di un anno fa sostituendo a costo zero (Dal Ben era già direttore generale ad Adria, ndr) Antonio Padoan.
Cinque i punti critici rilevati dal dirigente regionale Egidio Di Rienzo a conclusione dell’ispezione effettuata il 20 settembre dagli istruttori Renata Fontana e Ladi Da Cet per verificare l’iter delle selezioni interne per ruoli di coordinamento infermieristico in ospedale.
Le selezioni riguardavano ruoli nei Dipartimenti chirurgico, medico, emergenze e Direzione strategica. L’ispezione è scattata dopo la segnalazione del consigliere regionale Moreno Teso. Le criticità rilevate riguardano la mancata motivazione nel provvedimento di istituzione di un nuovo coordinamento per le sale chirurgiche del secondo piano; l’attribuzione diretta dell’incarico per il coordinamento delle sale operatorie del secondo piano a un dipendente in distacco alla Regione; il contrasto tra la delibera di approvazione dell’avviso di mobilità e l’avviso stesso in merito alla determinazione della durata dell’incarico di coordinamento per le sale chirurgiche del secondo piano; la mancanza di una proposta di nomina al direttore generale da parte delle commissioni esaminatrici se non per i candidati già titolari dell’incarico in scadenza; la disparità nell’attribuzione dei giudizi finali per alcuni candidati a parità di giudizio nei singoli parametri. La notizia dell’ispezione non ha minato la fiducia del sindaco Giuseppe Casson sull’operato del direttore generale Giuseppe Dal Ben: «Non vogliamo e non possiamo entrare nel merito della questione, perché non disponiamo di elementi per giudicare l’operato amministrativo di un’altra amministrazione pubblica e perché non abbiamo motivo di dubitare della trasparenza e correttezza della direzione generale dell’Asl 14. Sono già stati attivati gli organi di controllo competenti, ci auguriamo che la vicenda si risolva quanto prima in maniera positiva».
«La sanità non è ostaggio della politica»
«Le professioni sanitarie non diventino ostaggio dei partiti o di correnti politiche». Il monito è del responsabile regionale della Fsi (Federazione sindacati indipendenti), Roberto Tosi, preoccupato per le anomalie rilevate nell’ispezione regionale eseguita la scorsa settimana per verificare la correttezza procedurale delle selezioni interne per alcuni ruoli di coordinamento infermieristico. La Fsi è l’unica voce fuori dal coro perché le tre sigle sindacali principali, Cgil, Cisl e Uil, sono invece convinte che il percorso amministrativo, ancora aperto, possa essere corretto in corsa e che la questione si risolverà senza grossi problemi. «Ho appreso dell’ispezione dalla stampa», spiega Tosi, «le figure sanitarie e di coordinamento non possono essere giocattolini dei primari o del politico di turno. È tempo che vengano premiate le professionalità e la competenza così come la normativa in materia prevede. Laddove ci sono incarichi senza i titoli previsti per ricoprirli vanno revocati. La legge 42 prevede per la funzione di coordinamento un master ad esempio». La Fsi non siede al tavolo delle trattative e forse anche per questo motivo si sente più libera di esprimere tutte le riserve. «I direttori generali», continua Tosi, «hanno la facoltà e la responsabilità di valutare l’iter di queste selezioni. Da Dal Ben ci aspettiamo questo». Più garantiste invece le altre sigle sindacali che attendono di conoscere le riflessioni degli ispettori. «Abbiamo saputo dell’ispezione leggendo il giornale», spiega Mirco Ferrarese responsabile Fp-Cgil, «non ne sapevamo nulla. È una cosa strana, che non è mai successa. Speriamo che non sia vero, che non ci siano stati favoritismi e irregolarità, altrimenti sarebbe una cosa grave. Attendiamo di conoscere nel dettaglio le conclusioni degli ispettori prima di emettere giudizi». Poco dissimile anche la posizione della Cisl. «Ci sono tutti i margini per correggere l’iter se ci fossero degli errori», spiega Dario De Rossi, responsabile Cisl-Fps, «se invece è tutto regolare la direzione andrà avanti per la sua strada. Non vedo particolari problemi. Noi come sindacato avevamo solo sollevato delle perplessità sull’istituzione di nuovi incarichi, ma nulla che riguardi la modalità di espletamento della selezione». Ancor meno preoccupato il responsabile della Uil, Nerio Veronese, che sottolinea come in meno di un anno Dal Ben abbia sbloccato una serie di progetti che attendevano corso da tempo e abbia migliorato la qualità dell’offerta sanitaria locale. «Eravamo a conoscenza delle selezioni», spiega Veronese, «si tratta di nuovi incarichi che vanno a migliorare il coordinamento di alcune aree importanti. Se esistono possibilità per rendere più trasparente il procedimento vanno effettuate così da non lasciare alcun dubbio. D’altronde lo stesso direttore si è reso disponibile a recepire i suggerimenti degli ispettori e quindi non ci saranno problemi. Dal Ben ha lavorato bene e ci auguriamo che il suo incarico sia rinnovato per dare continuità ad alcuni progetti avviati».
La Nuova Venezia – 28-29 settembre 2012