Risorse ministeriali per 232 milioni. I fondi potranno essere utilizzati per compensare i contributi previdenziali per il mese di giugno. Donne e giovani, arriva il bonus per le imprese. I 232 milioni del fondo stanziato a ottobre dal ministero del Lavoro potranno essere utilizzati «mediante conguaglio con i contributi previdenziali dovuti per il mese di giugno».
Lo comunica la direzione centrale Entrate dell’Inps: le aziende potranno così “spendere” gli incentivi da 3mila a 12mila euro per l’assunzione a tempo determinato o l’inserimento in pianta stabile di giovani e donne (decreto ministeriale del 5 ottobre 2012, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 17 ottobre) realizzati entro il 31 marzo di quest’anno.
Nel giro di pochi giorni, poi, dovrebbe essere pubblicato un messaggio con cui – tra l’altro – l’Istituto spiegherà in che modo avverrà la comunicazione di accoglimento delle istanze presentate dalle imprese (quasi tutti i fondi erano stati già prenotati a novembre e verranno assegnati in base all’ordine cronologico delle domande).
Il budget, creato da una norma del decreto Salva-Italia (Dl 201/2011, articolo 24, comma 27) e attuato dal decreto del ministero del Lavoro del 5 ottobre 2012, «per dare un’iniezione immediata di liquidità alle imprese», come aveva spiegato l’allora ministro del Lavoro, Elsa Fornero, prevede un’incentivo massimo di 12mila euro riservato alle stabilizzazioni degli addetti atipici (collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, associati in partecipazione con apporto di lavoro, lavoratori a termine che “conquistano” il posto fisso).
Trasformazioni della veste contrattuale che devono avvenire per contratti in corso o cessati da non più di sei mesi e con la stipula di contratti a tempo indeterminato, anche part-time, purché di durata non inferiore alla metà dell’orario normale di lavoro.
Nel caso, invece, di nuovi ingressi a tempo determinato – che devono durare almeno un anno e rafforzare lo staff aziendale – il bonus parte da 3mila euro per i contratti tra 12 e 18 mesi e sale a 4mila per quelli tra 18 e 24, fino a 6mila per durate superiori.
L’impresa deve aver assunto giovani fino a 29 anni o donne, indipendentemente dall’età, fino ad un massimo di dieci contratti per ciascun datore di lavoro.
L’istruttoria è dunque al rush finale e sulla base dei dati diffusi dall’Inps (si veda il Sole 24 Ore del 15 marzo scorso) oltre il 90% delle domande presentate dalle aziende riguarda i contratti a tempo indeterminato, con il risultato che saranno circa 18mila i lavoratori che si lasceranno alle spalle posti “atipici” per ottenere invece un contratto stabile.
Il Sole 24 Ore (Francesca Barbieri Valentina Melis) – 23 maggio 2013