La Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della salute, in un incontro svoltosi il 16 dicembre scorso, ha aggiornato gli stakeholder sullo stato dei lavori relativi alla proposta di regolamento sui farmaci veterinari. Proprio il giorno prima, la Presidenza uscente del Lussemburgo aveva tenuto a Bruxelles, sullo stesso argomento, una riunione conclusiva fra i Capi veterinari europei, che si è trasformata in un’occasione di dibattito sui temi più spinosi.
Prescrizione, cascata, antibiotico-resistenza e commercio on line dei medicinali veterinari sono fra gli aspetti più discussi a Bruxelles, sui quali si registrano posizioni diverse fra Stati Membri, ha riferito il direttore generale Silvio Borrello. Borrello ha delineato lo stato dell’arte del confronto a livello europeo sulla definizione delle criticità già emerse dal confronto e discussione sulla proposta originaria integrata dagli emendamenti delle Commissioni ENVI
Uno dei punti più dibattuti è stato chi possa firmare la ricetta veterinaria dato che, come ha ricordato il Ministro della salute Beatrice Lorenzin all’ultimo G7, non si possono avere atteggiamenti differenti tra prescrizione medica e prescrizione veterinaria. La prescrizione deve rimanere di esclusiva competenza veterinaria, nonostante i tentativi di minare questa prerogativa. Si è parlato di deroga, anticipando come, a differenza del Regolamento, vi siano forti volontà di mantenere il principio della cascata, magari rivisto in parte, come da posizione ministeriale.
- la Commissione è propensa ad aprire al commercio via Internet, gli Stati Membri si sono mostrati più cauti e probabilmente si arriverà a un compromesso, con possibilità di e-commerce solo per i farmaci da banco.
Altro argomento controverso discusso, è stata l’immissione in commercio di auto vaccini, che dovrebbero essere trattati all’interno di questo stesso Regolamento. L’Italia ha sostenuto che bisogna normare nel dettaglio, per armonizzare il più possibile le regole europee. Atteggiamento molto critico sulla decisione lasciata agli Stati Membri di autorizzare su base nazionale vaccini non registrati (uso in deroga) in caso di emergenza. Tale responsabilità dovrebbe essere assunta da EMA, in quanto le ripercussioni negative per l’uso di un vaccino vivo non rispettano i confini politici fra gli Stati.
L’Italia ha, inoltre, evidenziato che fra gli obiettivi della proposta di regolamento manca qualsiasi riferimento all’ antibiotico resistenza, in evidente contrasto con la proposta di regolamento sui mangimi medicati.
18 dicembre 2015