Entro l’orizzonte della legislatura, il referendum sull’indipendenza del Veneto sarà celebrato, piaccia o non piaccia alla Corte Costituzionale. A dirsene certo è il neonato intergruppo «Parola ai veneti», che si è costituito ieri in consiglio regionale, con la partecipazione di quasi tutta la maggioranza.
Ad eccezione dei tre ex An (Sergio Berlato, Elena Donazzan e Massimo Giorgetti, per ragioni di patriottismo) e dei due presidenti (Roberto Ciambetti e Luca Zaia, per questioni di opportunità), il resto del centrodestra ha deciso di iscriversi alla formazione che si propone di «esercitare con ogni mezzo legale, pacifico e democratico il nostro diritto ad autodeterminarci».
A meno di un mese dalla bocciatura da parte della Consulta, che aveva escluso la consultazione secessionista e ridimensionato il quesito autonomista, i tre moschettieri dell’autodeterminazione Antonio Guadagnini (Indipendenza Noi Veneto), Massimiliano Barison (Forza Italia) e Stefano Valdegamberi (Zaia Presidente) hanno scelto di tornare ad incrociare le spade con Roma. «Come le altre – hanno spiegato – anche la Costituzione italiana trova il proprio fondamento nel diritto inalienabile dei cittadini di decidere la forma di governo da cui essere governati. La sentenza della Corte è incompatibile col diritto internazionale ed è contraria ai princìpi liberali accettati dalla comunità internazionale».
Tre le finalità dell’intergruppo: promuovere consultazioni della popolazione a livello locale, tessere relazioni con i movimenti indipendentisti italiani ed europei ed organizzare convegni con politici e giuristi. «Inviteremo anche Michele Ainis, il costituzionalista secondo cui, se il popolo di esprime direttamente, può andare oltre le norme», ha sottolineato Guadagnini. «Vogliamo rafforzare la conoscenza culturale delle ragioni dell’indipendenza, perché al momento molti veneti sono favorevoli solo per esasperazione», ha aggiunto il leghista Marino Finozzi, affiancato dal capogruppo Nicola Finco, per il quale l’autonomia dovrà essere una tappa intermedia nel cammino verso l’indipendenza: «Quello che possiamo portare a casa, intanto lo prendiamo» (o, come ha rimarcato Valdegamberi, «l’autonomia te la danno e quindi possono anche negartela, l’indipendenza te la prendi»).
Non è escluso che la compagine possa estendersi anche fra le minoranze. Sarebbero già in corso contatti con i 5 Stelle, più difficili invece le trattative con i venetisti di centrosinistra.
A.Pe – Il Corriere del Veneto – 21 luglio 2015