Infezioni da nuovo coronavirus e da virus influenzale H7N9: sorveglianza e segnalazioni, due circolari del Ministero
Sono saliti a 40 i casi confermati del nuovo coronavirus (nCoV) e a 20 i decessi. Il ministero della Salute ha pubblicato ieri due circolari, una per la sorveglianza dei casi di infezioni da nuovo coronavirus (nCoV) e l’altra per la sorveglianza delle infezioni da virus influenzale AH7N9 nell’uomo, nelle quali sono riportate le indicazioni dell’OMS e del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC), condivisi con l’Istituto superiore di sanità. È stata inoltre lanciata sul portale del Ministero della Salute una sezione informativa (Faq) con domande e risposte sul nuovo coronavirus. In Italia non è stato ad oggi segnalato nessun caso sospetto ed è già attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (Sari) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (Ards).
Da settembre 2012 al 15 maggio 2013, 7 Paesi (Arabia saudita, Emirati arabi uniti, Giordania, Qatar, Germania, Regno Unito e Francia) hanno segnalato all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), 40 casi confermati di infezione umana da nuovo Coronavirus (nCoV), con 20 decessi.
Dal 31 marzo 2013 al 13 maggio 2013, inoltre, le autorità sanitarie della Cina hanno segnalato all’OMS 132 casi confermati di infezione umana da virus influenzale A(H7N9), con 33 decessi. Al momento, non è stata dimostrata trasmissione dell’infezione da persona a persona. In entrambi i casi, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) pur consigliando alle autorità sanitarie la massima attenzione non ha rilevato una situazione di particolare allarme e non consiglia misure di restrizione ai viaggi internazionali o a rotte commerciali.
Nel nostro Paese è già attivo il monitoraggio dell’andamento delle forme gravi e complicate di influenza stagionale, le cui condizioni prevedano il ricovero in Unità di terapia intensiva (UTI) e/o, il ricorso alla terapia in ECMO (tecnica di circolazione extracorporea). Tale sorveglianza è stata integrata con la richiesta di informazioni epidemiologiche e clinico-diagnostiche specifiche per le infezioni da nCoV e da virus A(H7N9).
In Italia non è stato ad oggi segnalato nessun caso sospetto ed è già attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (Sari) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (Ards), che coinvolge gli uffici periferici del Ministero e le strutture regionali. Inoltre, è presente una Rete nazionale per la gestione della Sindrome da insufficienza respiratoria acuta grave da polmoniti, con eventuale utilizzo della terapia Ecmo.
Per quanto riguarda il virus H7N9 la circolare evidenzia come, in questa fase, il rischio di diffusione del virus in Europa è considerato basso. Tuttavia, non può essere escluso l’ingresso nel territorio italiano di pazienti provenienti dalla Cina. Pertanto, la sorveglianza dovrà essere rinforzata per ricercare l’influenza A (H7N9) in persone di ritorno dalla Cina, che presentano un quadro respiratorio grave. La fonte di infezione e la modalità di trasmissione sono attualmente sconosciute. Non è stata stabilita alcuna associazione con focolai in animali o una chiara esposizione ad animali, anche se alcuni dei casi confermati riferiscono di essere stati esposti ad animali. La modalità di trasmissione è ancora in fase di accertamento e in particolare, si sta investigando sulla possibilità di una trasmissione da animale a uomo e da persona a persona.
Analisi di sequenza genica sul nuovo virus riassortante A(H7N9) hanno dimostrato che i geni sono di origine aviaria. Il nuovo virus presenta correlazioni genetiche con i virus H7 aviari circolanti in Cina, per quanto si riferisce al gene dell’emagglutinina (HA). Il gene della neuraminidasi (NA) appartiene al lineaggio Eurasiatico e presenta una stretta correlazione filogenetica con virus H7N9 isolati, nel 2011, da anatre selvatiche in Sud Corea. I geni interni derivano, infine, da virus H9N2 circolanti in uccelli, in Asia orientale. L’analisi genetica ha, inoltre, dimostrato che sono presenti alcune mutazioni che favoriscono la replicazione virale nel mammifero, in quanto aumentano la capacità di legame a recettori cellulari di mammifero e consentono la replicazione virale a temperature prossime alla temperatura corporea normale dei mammiferi (che è inferiore a quella degli uccelli).
Nuovo coronavirus. La situazione è costantemente monitorata dal Ministero della salute, che è in continuo contatto con l’Oms e l’Ecdc e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo Portale. Anche se questo nuovo coronavirus è geneticamente correlato al coronavirus della Sars, i due virus sono diversi. “Anche se questo nuovo coronavirus è geneticamente correlato al coronavirus della Sars, i due virus sono diversi. – spiega la circolare – Sulla base delle informazioni attuali, infatti, sembra che il nuovo coronavirus, a differenza del virus della Sars, non si possa trasmettere facilmente tra le persone”.
L’ultimo rapporto (15 maggio 2013) sul nuovo coronavirus stilato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), riferisce infatti che in Arabia Saudita si contano due nuovi casi. Ad essere infettati dal nuovo coronavirus sono due operatori sanitari, ed uno è in condizioni critiche.
L’OMS osserva che questa è la prima volta che agli operatori sanitari viene diagnosticata l’infezione da nuovo coronavirus dopo esposizione a pazienti. Dal settembre 2012, sono stati segnalati da parte di 6 Paesi (Francia, Germania, Giordania, Qatar, Arabia Saudita, Regno Unito) 40 casi confermati in laboratorio di infezione umana da nCoV, tra cui 20 decessi. In particolare, dall’inizio di maggio 2013 sono stati segnalati 21 pazienti, tra cui 9 decessi appartenenti al focolio in una struttura sanitaria nella parte orientale dell’Arabia Saudita. L’OMS avvisa quindi che il governo dell’Arabia Saudita sta conducendo una indagine epidemiologica relativamente all’evento.
Nella circolare, il Ministero della Salute sottolinea infatti come “molti aspetti del nuovo coronavirus restano sconosciuti, in particolare, il serbatoio del virus, la fonte di infezione, le modalità di trasmissione. – sottolineando – Alcune caratteristiche dei casi, quale la predominanza dei maschi tra i casi confermati, potrebbero fornire indizi importanti per capire la fonte di esposizione all’infezione. Inoltre, anche se tutti i casi fino ad oggi hanno avuto qualche connessione con viaggi/soggiorni nella penisola arabica, sono necessarie maggiori informazioni circa la reale presenza geografica del virus”.
Le due circolari, una per la sorveglianza dei casi di infezioni da nuovo coronavirus (nCoV) e l’altra per la sorveglianza delle infezioni da virus influenzale AH7N9 nell’uomo, nelle quali sono riportate le indicazioni dell’OMS e del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC).
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17 maggio 2013 – riproduzione riservata