di Massimo Meazza – Gruppo di Lavoro World Food SIMEVEP. Il consumo di insetti a scopo alimentare umano sta riscuotendo notevole interesse da parte dei consumatori, incentivato anche dalla pubblicità esercitata durante l’Evento EXPO 2015. Nel corso della kermesse sono state proposte delle preparazioni gastronomiche a base di insetti (pasta a base di farina di Tenebrio molitor – tartine con insetti ecc..) e delle manifestazioni di show cooking con piatti a base di insetti.
Alcune manifestazioni ed eventi gestiti da società interessate al Settore (Società Umanitaria) hanno inoltre evidenziato i vantaggi dell’introduzione di nuove specie animali nell’alimentazione umana e nella zootecnica. La FAO da alcuni anni sta sostenendo mediante pubblicazioni l’Entomofagia ossia il consumo alimentare umano di insetti.
Anche in Italia se ne comincia a parlare con sempre più insistenza, cominciano ad essere attivi dei siti WEB di commercio di insetti, uno in particolare collegato ad un allevamento in Veneto che propone la commercializzazione di insetti allevati, preparati e trasformati presso l’azienda. Una scuola per pizzaioli in provincia di Padova ha invece proposto l’utilizzo di farina di grilli nell’impasto della pizza, per arricchire il contenuto in proteine.
Da un punto di vista nutrizionale, gli insetti rappresentano una buona fonte proteica con l’apporto di circa il 60-70 % di composizione proteica (allo stato secco), presenza di grassi insaturi e calcio, rame e zinco. Hanno un indice di conversione notevole in quanto occorre fornire come alimentazione quasi 1 Kg di sostanze vegetali per la produzione di 1 Kg di insetti – biomassa -, indice ottimale di efficienza di trasformazione dell’alimento – feed – in peso corporeo. Per fare un paragone gli insetti risultano due volte più efficienti del pollo, almeno quattro volte più del maiale, e 12 volte più dei bovini. Inoltre si avrebbe un ridotto consumo di acqua contemporaneo all’alimentazione.
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14 settembre 2016