FederSalus, Associazione Nazionale Produttori e Distributori di Prodotti Salutistici, desidera fornire alcune precisazioni in merito all’articolo pubblicato sui quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX lo scorso 24 luglio, dal titolo “Ossessione integratori, barrette e pillole al posto del cibo”, e ripreso da altre testate.
L’articolo tende ad associare in maniera sensazionalistica la categoria degli integratori alimentari a “situazioni di compulsioni psicopatologiche e dipendenze” in cui tali prodotti si intendono sostitutivi dell’alimento, laddove in realtà non sono in discussione gli integratori alimentari ma le patologie psichiatriche da disturbo alimentare paragonabili ad altre come l’anoressia o la bulimia citate nell’articolo. Il disturbo psichico e alimentare in quanto tale prescinde dalla categoria degli integratori e va valutato e trattato da medici specialisti.
FederSalus, in coerenza al contesto normativo ed alle indicazioni del Ministero della Salute, sottolinea che gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti del cibo e richiama l’importanza di assumerli nel rispetto delle indicazioni riportate in etichetta rivolgendosi agli specialisti della salute, medici e farmacisti, per ricevere consigli e informazioni anche sui possibili effetti derivanti dall’assunzione concomitante di farmaci.
29 luglio 2016