Il Sivemp ha deciso di ritirare la propria delegazione dall’Osservatorio sulle intimidazioni ai veterinari pubblici in servizio. Una decisione clamorosa ed “estrema” cui il sindacato si vede costretto di fronte alla sottovalutazione, da parte degli uffici ministeriali, di un fenomeno gravissimo e in allarmante aumento. Le motivazioni che hanno portato il SIVeMP alla risoluzione di lasciare l’Osservatorio ministeriale sulla sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina veterinaria pubblica, in ottemperanza al mandato congressuale che, nel novembre scorso, aveva impegnato la Segreteria nazionale a ritirare la propria delegazione se non si fossero ricevute in tempi ragionevoli risposte concrete, erano state anticipate al ministro Renato Balduzzi, ai dirigenti del Ministero e alle altre componenti, in una lettera del 2 luglio scorso.
Nell’arco di tre anni il sindacato ha presentato al tavolo ministeriale proposte operative per contrastare il fenomeno e dare sostegno ai veterinari vittime della violenza, elaborando strategie e impegnandosi a ricercare concretamente soluzioni, nonché mettendo a disposizione le proprie conoscenze del territorio e di capacità di raccolta delle segnalazioni. Uno sforzo cui non è seguita alcuna risposta concreta da parte delle Istituzioni: nessuna delle richieste avanzate è stata raccolta dagli uffici ministeriali investiti del problema, neppure quella di interessare il ministero dell’Interno per coordinare iniziative adeguate.
Un’inerzia offensiva, tanto più a fronte dell’incremento delle intimidazioni che, se mai ce ne fosse bisogno, sono lì a sottolineare e a rimarcare il rigore e la motivazione professionale dei veterinari pubblici di questo Paese nello svolgimento delle loro funzioni di tutori della sicurezza alimentare, della salute umana e del benessere animale.
9 luglio 2012