Sono dovuti tornare in ospedale, a Torino, gli invitati che si erano sentiti male dopo il pranzo di nozze di due domeniche fa a Maretto, in provincia di Asti: sono stati sottoposti a nuovi esami, ma solo tra qualche giorno i referti potranno essere comparati con i precedenti. Giorni che si sommano ad altri d’attesa per gli esiti dei campionamenti dell’Istituto Zooprofilattico sulle colture dei cibi. Lo conferma l’avvocato della famiglia degli sposi e di alcuni parenti, Francesco Paulicelli: «Ci vorranno almeno dieci giorni prima dei riscontri».
I carabinieri del Nas di Alessandria, Asti e Cuneo, subito dopo il fatto, hanno «setacciato» la cucina del ristorante raccogliendo campioni di tutti gli alimenti. Spiega il colonnello Biagio Carillo : «Non solo i resti delle portate, ma anche i cibi acquistati già pronti, come ad esempio gli agnolotti e tutti i preparati che si usano in cucina». Se le analisi individuassero una causa in un prodotto acquistato, la posizione giuridica del ristoratore cambierebbe. Sull’esclusione della caduta come causa del decesso di Pierino Magnelli, 77 anni, il legale conferma: «Fin da subito avevamo creduto di poter escludere la morte per trauma conseguente alla caduta». Per ora si ipotizza una concausa.
In realtà le analisi sui campioni di cibo promettono di essere più complesse del previsto. A quanto spiega Maria Caramelli, direttore generale dello Zooprofilattico, il problema numero uno è la sostanziale mancanza degli avanzi del banchetto nuziale. Si stanno esaminando le materie prime utilizzate per il pranzo (riso, uova, frutti di bosco): per ora è stata esclusa la presenza di salmonella e tossine stafilococciche, i test proseguiranno per scoprire eventuali virus (come il norovirus «Virus delle Crociere») e la Listeria. In corso le analisi sugli operatori, camerieri e chef. Altre hanno interessato le confezioni «gemelle» di determinati alimenti: dalla carne ai panzerotti alle capesante. Altre ancora riguardano i campioni biologici prelevati a seguito dei malori dei commensali (feci, vomito) e i rifiuti, depositati nella compostiera del locale, di tutti i pranzi consumati quel giorno: materiale triturato e semi-decomposto, quindi difficilmente indagabile. «Mancano gli avanzi diretti delle portate di chi è stato male, è plausibile che siano stati gettati la sera stessa», ribadisce Caramelli. Un handicap non indifferente per chi, come i ricercatori dello Zooprofilattico, devono muoversi come la polizia scientifica sulla scena di un crimine: cioè sulla base di campioni parzialmente integri prelevati subito dopo il fatto.
Insomma: una vicenda intricata. Oltretutto, fanno presente dall’Istituto, i bambini presenti al banchetto nuziale, per i quali era stato preparato un menu a parte (fatta salva la torta), non sono stati male; stesso discorso per il gruppo di commensali che nello stesso locale avevano festeggiato un pranzo per le nozze d’oro.
La Stampa – 19 settembre 2017