Questa la richiesta che il sindacato ha avanzato oggi al ministro della Salute, Renato Balduzzi in una lettera inviata anche al presidente delle Regioni, Vasco Errani. Motivo? “La lentezza con cui le Regioni stanno provvedendo agli adempimenti previsti”.
“Questa Organizzazione sindacale – si legge nella lettera – in analogia con quanto espresso dalla Conferenza delle Regioni, chiede il rinvio al 31 dicembre 2013 del termine per la temporanea continuazione dello svolgimento di attività libero professionali presso studi professionali già autorizzati, attualmente fissato al 30 aprile 2013”.
“Il grave ritardo – prosegue – con cui le Regioni stanno provvedendo agli adempimenti previsti dal DL 158/2012 in materia di attività libero-professionali giustifica la richiesta di proroga di attività e prestazioni che, altrimenti, andrebbero in gran parte perdute”.
“Si ricorda – conclude il Segretario Nazionale dell’Associazione, Costantino Troise – che la libera professione intramuraria costituisce un diritto del professionista e del cittadino e costituisce una voce di bilancio attiva sia per l’erario che per le aziende sanitarie che traggono risorse non irrilevanti da questo istituto. Pertanto lo smantellamento della attività libero professionale intramuraria in forma allargata andrebbe ad aggravare ulteriormente il già pesante sottofinanziamento del servizio pubblico”.
17 aprile 2013 – Quotidiano sanità