L’intersindacale medica, veterinaria e sanitaria ha scritto a Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni e a Luca Coletto, coordinatore Consulta assessori sanità, chiedendo un incontro finalizzato all’apertura di un tavolo di concertazione sull’organizzazione dell’attività libero professionale intramoenia alla luce delle recenti modifiche legislative. A tutt’oggi molte Regioni non hanno posto in essere alcun provvedimento, né di natura tecnica né organizzativa, di quelli previsti dalla L.189/2012 a modifica di quanto già stabilito dalla legge 3 agosto 2007 n. 120. In particolare alle parti della legge che prevedono la prenotazione obbligatoria, l’utilizzo esclusivo dell’infrastruttura, l’impegno orario, il registro dei pazienti visitati, l’orario di lavoro.
“Pur apprezzando questi aspetti del decreto – si legge nella lettera dell’intersindacale – siamo costretti a denunciare che l’impianto complessivo non appare realizzato in quasi nessuna struttura pubblica”.
“Un punto di forte criticità – prosegue la lettera – riguarda la disposizione che rende possibile continuare ad utilizzare lo studio privato in LPI allargata fino alla costituzione della infrastruttura di rete prevista, e non oltre il 30 aprile 2013. Considerati i ritardi intervenuti appare opportuno procrastinare di almeno 6 (o 12) mesi il suddetto limite temporale, analogamente a quanto peraltro la stessa Conferenza delle Regioni ha sostenuto esprimendo l’ intesa con alcuni provvedimenti presentati dal Ministro della Salute.
Restano insoluti, infine, i problemi relativi all’organizzazione del fascicolo sanitario elettronico, alle linee guida nazionali per sistema Cup e per la carta dei servizi, alla riservatezza e privacy dei pazienti nel momento in cui si immettono in rete dati ad essi relativi”.
“Malgrado l’esistenza di molteplici criticità, però, – sostengonoi i sindacati – molti Direttori Generali stanno mettendo in atto restrizioni e vessazioni, pretendendo la quota aggiuntiva a favore delle aziende del 5% prima che siano definite le linee guida organizzative e senza un confronto con il professionista per la definizione delle tariffe, spesso improvvisando piattaforme in merito, che vengono imposte senza alcuna consultazione sindacale e senza reale disponibilità di spazi in possesso delle caratteristiche previste dalla normativa”.
La lettera è firmata dai Segretari dei seguenti sindacati:
ANAAO ASSOMED – CIMO ASMD – AAROI-EMAC – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL MEDICI – UGL MEDICI – AUPI