La Provincia in prima fila nel sostegno alla lotta all’insetto. Hanno colpito la Val Liona, la fascia fino a Nanto e Campiglia e persino Altavilla: «Siamo in contattato con l’Università per studiare come combatterle»
VICENZA. «Non ti ho tradito. Ero rimasto senza benzina. C’è stato il terremoto. L’alluvione. Le cavallette. Non è stata colpa mia». Così l’indimenticabile John Belushi nella scena dal film “The Blues Brothers”. Non saranno a livelli apocalittici, ma le cavallette in questo periodo possono essere usate come buona scusa dai vicentini. Sì perché se non è invasione, poco ci manca. E ieri dalla Provincia si faceva il quadro: «La zona più colpita è la Val Liona, ma i problemi si registrano nella zona pede-collinare della Riviera Berica fino ad Albettone e al Basso Vicentino. Persino ad Altavilla». La Coldiretti conferma: «Sono fastidiose perché ti saltano sui vestiti e dannose perché mangiano tutto quel che è verde: le trovi sui prati, sui giardini, sulle colture. Tanti i danni». E si corre ai riparti, bussando all’Università di Padova, mentre c’è chi usa le faraone come metodo biologico.
FENOMENO. Nel vicentino ce ne sono di due tipi: le cavallette che stanno sugli alberi e quelle che stanno a terra e dove passano non lasciano nulla. Nulla nei campi o nel giardino di casa. Il problema non è localizzato. «È sicuramente più grave tra Zovencedo, San Germano e Grancona – spiegano da palazzo Nievo – ma poi si scende a Villaga, Nanto, fino Campiglia. E in anche in altre zone. Ed è una invasione».
I DANNI. Cosa fanno le cavallette? Lo spiega chi ci ha a che fare tutti i giorni, Alessandro Giacomuzzo di Coldiretti: «Le cavallette mangiano tutto, persino le barbatelle delle viti. Le colture orticole nell’Area Berica sono devastate.
Il Giornale di Vicenza – 23 luglio 2013