Paolo Baroni. Torna lo sconto Irap anche per le imprese senza dipendenti, come commercianti e artigiani, che dalla nuova formulazione del taglio sulla tassa regionale sulle attività produttive venivano invece penalizzate. Arrivano uno sconto per i fondi pensioni e gli enti di previdenza e viene ulteriormente ridotto il taglio ai trasferimenti ai patronati, che scende a 35 milioni di euro (dai 150 iniziali poi ridotti a 75), piccolo gesto di distensione del governo nei confronti dei sindacati.
Altri due voti di fiducia
Ieri la Commissione bilancio del Senato ha approvato tutte le 13 proposte di modifica presentate dal relatore Giorgio Santini (Pd), rinviando alla serata il grosso delle modifiche avanzate dal governo. A causa dei ritardi il testo finale della legge di stabilità sarà completato solamente in mattinata in tempo, si spera, per l’approdo in aula fissato per le 9.30. Quindi fiducia lampo su un testo di fatto «chiuso» e già sabato l’approdo alla Camera dove la convalida finale arriverà lunedì con un’altra fiducia.
La novità più rilevante riguarda l’Irap. Dal 2015, per una platea di circa 1,4 milioni di soggetti senza dipendenti, che in assenza di interventi avrebbero visto aumentare di nuovo al 3,9% l’aliquota Irap, è stato previsto un credito d’imposta del 10% in maniera tale da non penalizzare queste attività rispetto a quelle che invece beneficiamo della cancellazione del costo del lavoro dal calcolo dell’imposta. Il secondo intervento «molto rilevante», come lo ha definito ieri il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, riguarda gli enti di previdenza complementare e le casse privatizzate. In pratica le aliquote rimangono quelle previste (20% per i fondi e 26% per le casse), ma i finanziamenti destinati a finanziare l’economia reale, individuati attraverso uno specifico dpcm, saranno tassati con le vecchie aliquote (11 e 20%).
Sconto ai patronati
Il terzo intervento riguarda i patronati: «C’era un significativo taglio delle disponibilità, la Camera aveva già ridotto il 50% del taglio e ora il Senato interviene nuovamente con riduzione». Nello stesso tempo, tuttavia, «il Senato ha confermato e rafforzato l’attività di regolazione volta anche a introdurre elementi di risanamento in questo settore».
Novità anche per le partite Iva: non rientreranno nel nuovo regime dei «minimi» i contribuenti che hanno prevalente reddito da lavoro dipendente e un reddito cumulato superiore a 20mila euro. Quindi vengono ripristinati 40 milioni a favore delle zone franche urbane, 5 milioni vanno alle adozioni internazionali ed altri 30 milioni al fondo che finanzia gli sgravi sui contratti di secondo livello.
Stop al governo
In serata sono saltati 9 degli 80 emendamenti presentati dal governo: 5 sono stati ritirati dall’esecutivo, mentre 4 sono stati dichiarati inammissibili. Tra le proposte ritirate quella sui canoni delle trivellazioni e quella proroga l’uso delle armi sceniche. Cassata invece la proposta che consentiva alle forze di polizia l’uso dei carburanti sequestrati.
La Stampa – 18 dicembre 2014