Una norma del disegno di legge sulla Riforma del Mercato del Lavoro consentirà alle imprese di adibire il dipendente a mansioni diverse da quelle per le quali è stato assunto. In arrivo anche una revisione della disciplina dei controlli a distanza. Una volta approvato il Jobs Act e adottati i relativi decreti delegati, per le imprese sarà piu’ facile spostare i lavoratori dipendenti da una mansione all’altra, anche inferiori. E’ quanto infatti prevede l’articolo 4 del disegno di legge delega sulla Riforma del Mercato del Lavoro sul quale la prossima settimana inizieranno in Senato le votazioni. Verrà dunque meno uno dei totem dello Statuto dei Lavoratori cristallizzato nell’articolo 2103 del Codice Civile. La legge attuale prevede infatti che il lavoratore dipendente debba essere adibito alle mansioni per le quali sia stato assunto ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte, senza alcuna diminuzione della retribuzione.
Colpendo peraltro con la nullità qualsiasi patto contrario tra le parti. La facoltà di “demansionare” sarà tuttavia esercitabile esercitabile nelle “ipotesi di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale” e dovrà comunque essere tutelato “l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, contemplando, in ogni caso, limiti alla modifica dell’inquadramento”.
Tra le altre novità il governo si appresta anche rivedere la disciplina dei controlli a distanza per tenere conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore.
La legge attuale prevede, in linea di principio, un divieto di uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, consentendo soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di accordo, sulla base di un provvedimento della direzione provinciale del lavoro, l’installazione di impianti e di apparecchiature di controllo che, da un lato, siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro e che, d’altro lato, determinino anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori.
Anche in tal caso il governo punta a superare le rigidità attuali aprendo all’utilizzo delle nuove tecnologie per la ‘sorveglianza’ ed il ‘tele-lavoro’, tutelando comunque “dignità e riservatezza” del lavoratore.
Pensioni oggi.it – 5 ottobre 2014