Il Sole 24 Ore. Le vaccinazioni contro il Covid si faranno anche nelle 20mila farmacie italiane. Negli spazi disponibili all’interno o nelle tensostrutture subito fuori dove oggi si fanno i tamponi rapidi e che sono spuntate come funghi negli ultimi mesi davanti alla farmacie di molte città. Con una possibile grande novità che potrebbe entrare già domani nel decreto Sostegni, una mini-rivoluzione già evocata durante la campagna vaccinale influenzale ma poi accantonata e cioè la possibilità – oggi non prevista per legge – di impiegare il farmacista come vaccinatore. Nei quasi 20mila esercizi sparsi in tutta Italia lavorano infatti 73mila farmacisti (25mila i titolari) che almeno in parte e dopo apposito corso potrebbero somministrare direttamente i vaccini agli italiani, sulla scia di quanto già fanno i loro colleghi in Inghilterra in Francia e Germania. In ogni caso lì dove necessario saranno inviate mini-equipe con un medico e uno o due operatori per le iniezioni.
Ma non è questa l’unica novità in arrivo per allungare le fila dei vaccinatori che già vedono il coinvolgimento di medici di famiglia, pediatri, dentisti e specializzandi. Una platea sempre più ampia per provare a correre nelle somministrazioni appena ci saranno più dosi di fronte a un virus che per non abbassa la testa: ieri ben 23059 e 431 morti con il tasso di positività che risale al 6,2% mentre crescono ancora i posti letto occupati in terapia intensiva: +61 , cioè 3.317 ricoverati in rianimazione. Il saldo degli ingressi del giorno è da record: +324
Sempre nel decreto Sostegni arriverà anche il via libera agli infermieri vaccinatori. Oggi infatti i 270mila operatori che lavorano per il Servizio sanitario hanno un vincolo di esclusività che non gli consente di lavorare fuori dagli ospedali. Da qui la norma che dovrebbe entrare nel dl che allenterà gli attuali vincoli in modo da consentire a chi vuole di effettuare le vaccinazioni fuori dall’orario di lavoro. Un impegno per il quale verrebbe corrisposto un contributo economico che si dovrebbe aggirare sui 50 euro lordi all’ora. Ieri la presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche Barbara Mangiacavalli ha già incontrato il commissario Figliuolo per analizzare insieme tutte le opzioni.
Più complicata invece la possibilità che nel decreto di domani entri anche il tanto evocato scudo penale per i vaccinatori che eviterebbe a medici e infermieri di essere indagati in caso di gravi reazioni avverse. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha messo da giorni al lavoro tecnici del ministero della Salute sul dossier. Ma le norme potrebbero slittare a un altro provvedimento anche perché non si tratta di misure giuridicamente facili da introdurre nell’ordinamento.
Vaccini nei festivi e in farmacia “In una settimana recuperiamo”
Repubblica. Potrebbe essere il giorno del ritorno di AstraZeneca e il servizio sanitario si prepara a ripartire con l’incognita dei timori dei cittadini. Nessuno sa dire quanto peserà lo stop deciso dai molti Stati europei sulla fiducia delle persone. In certe Regioni si teme un calo delle prenotazioni di un 30-40%. Del resto gli stessi che domenica sostenevano che non ci sono pericoli e il vaccino è assolutamente sicuro e efficace, lunedì hanno deciso di bloccarne l’uso.