Beniamino Bonardi. La statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha deciso di vietare i saponi antibatterici che contengono una delle 19 sostanze raccolte in una lista (tra cui il triclosan nei saponi liquidi e il trilocarban nei solidi). La decisione riguarda circa 2.100 prodotti, che dovranno essere riformulati o ritirati dal commercio entro un anno.
Alcuni produttori hanno già iniziato a togliere questi ingredienti e a modificare la formulazione. I saponi antibatterici vengono pubblicizzati come più efficaci di quelli normali nella prevenzione delle malattie e il diffondersi di alcune infezioni. Secondo la FDA, le aziende non sono riuscite a giustificare la fondatezza di queste affermazioni e a dimostrare che i 19 ingredienti sono sicuri per l’uso quotidiano a lungo termine. Anzi, afferma Janet Woodcock, direttrice del Centro di ricerca e valutazione dei farmaci della FDA, “alcuni dati suggeriscono che le sostanze antibatteriche possano fare più male che bene nel lungo periodo”.
Per la FDA, lavarsi le mani con i normali saponi resta il miglior metodo per prevenire la diffusione dei germi. Se acqua e sapone non sono disponibili e vengono utilizzati disinfettanti per le mani, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomandano di usare prodotti per le mani a base di alcol , contenenti almeno il 60 per cento di alcol. La decisione della FDA è stata assunta dopo un’indagine avviata nel 2013, in seguito ad alcuni dati che indicavano possibili rischi per la salute dei saponi antibatterici, nel lungo termine, come resistenza batterica ed effetti sugli ormoni.
Il Fatto alimentare – 13 settembre 2016