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La guarigione da Covid non garantisce il ritorno al lavoro per i sanitari non vaccinati e sospesi. Lo chiarisce il Ministero della Salute: serve la comunicazione del completamento del ciclo vaccinale

La guarigione da Covid-19 non dà diritto a tornare a lavoro per i sanitari non vaccinati e sospesi. Infatti essere guariti dal Covid «non è, in base alla normativa vigente, circostanza idonea a legittimare la revoca della sospensione». Serve la comunicazione del completamento del ciclo vaccinale primario e, per i professionisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario, della somministrazione della dose di richiamo. Questo quanto viene ribadito dal ministero della Salute rispondendo a una richiesta di chiarimenti da parte della Federazione degli Ordini dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri, che a sua volta ha inviato una circolare ai presidenti degli ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ai presidenti delle commissioni degli iscritti agli albi dei medici, ai presidenti delle commissioni degli iscritti agli albi degli odontoiatri e loro sedi. La Fnomceo si è rivolta al ministero perchè in merito ai dati dei sanitari vaccinati/non vaccinati come rilevati dalla Piattaforma nazionale-DGC nelle giornate del 7 e del 14 febbraio inviati dalla FNOMCeO agli Ordini territoriali, sono state evidenziate criticità relative ai professionisti guariti da Covid-19.

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