In Arabia Saudita proseguono gli studi per scoprire i segreti della diffusione del coronavirus. L’obiettivo è scoprire con certezza come avvenga il contagio della Mers, la Sindrome respiratoria Medio-Orientale, conosciuta anche come Nuova Sars. Un gruppo di ricercatori ha esaminato in Arabia Saudita una casa “popolata” da 500 pipistrelli in un villaggio abbandonato, come spiega il New York Times.
Gli scienziati intendono scoprire eventuali collegamenti, dato che già in passato i “chirotteri” sono stati indicati come possibili veicoli per la diffusione della malattia, causata dal coronavirus.
LA MERS E I PIPISTRELLI – Il virus, rilevato lo scorso anno, ha già infettato almeno 77 persone, facendo quaranta vittime, in otto diversi paesi. Nyt spiega come il coronavirus (del gruppo beta) sia un “parente” non troppo lontano dal punto di vista filogenetico da quello della Sars, in grado di infettare almeno 8 mila persone in passato e ucciderne quasi 800. Già nell’aprile dello scorso anno coronovirus aveva causato un primo focolaio in Giordania, prima di diffondersi nella penisola arabica, con una serie di casi. Alcuni quesiti sulle modalità del contagio sono rimaste senza risposta: gli scienziati non sanno da dove deriva, come si diffonda e se stia diventando una patologia sempre più contagiosa, una grave minaccia come ai tempi della Sars. Quasi certamente la malattia sarebbe stata contratta da una o più persone attraverso gli animali – forse i pipistrelli – ma i quesiti restano numerosi.
IL CONTAGIO E LE RICERCHE – Per ora il tasso di mortalità resta molto più basso, anche se possono esserci stati casi meno importanti passati inosservati. Intanto il virus preoccupa gli scienziati perché ha mostrato preoccupanti capacità di diffondersi tra i pazienti in un ospedale. Per quanto riguarda i sintomi, sono simili a quelli dell’influenza che possono progredire in una grave polmonite. Le ricerche proseguono, soprattutto analizzando i legami tra salute umana, animali selvatici e domestici e l’ambiente. E’ stato il gruppo scientifico Eco Health Alliance a condurre nuovi test in Arabia Saudita, dove si è registrato il maggior numero dei casi. Ben 62, anche se altre persone hanno contratto la Mers tra Giordania, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti. I viaggiatori provenienti dalla penisola arabica hanno trasportato la malattia in Gran Bretagna, Francia , Italia e Tunisia, infettando alcune persone in questi paesi. La Nuova Sars non ha ancora raggiunto gli Stati Uniti, ma i funzionari della Sanità hanno spiegato come i test stiano proseguendo. Finora, più di 40 persone in 20 stati sono stati sottoposti ad accertamenti, tutti con esito negativo, secondo quanto ha spiegato il medico Anne Schuchat , direttore del Centro Nazionale per le vaccinazioni e le malattie respiratorie.
LA DIFFUSIONE DELLA MERS – La malattia può essere diffusa attraverso colpi di tosse e starnuti, o attraverso le superfici contaminate. “Le persone con malattie croniche sembrano particolarmente vulnerabili”, spiega l’Huffington Post. Per ora sono stati più gli uomini ad ammalarsi, rispetto alle donne, forse perché in Arabia protette dai propri veli. Nello scorso mese di maggio, i funzionari della Sanità saudita hanno chiesto l’arrivo di un team internazionale di medici per aiutare a indagare l’origine e la diffusione della malattia. In ospedale si era visto come, tra i pazienti più colpiti, ci fossero quelli costretti alla dialisi. Il motivi? Probabilmente, secondo Hp, sarebbero stati colpiti perché più anziani, malati cronici. Senza dimenticare la progressiva perdita delle capacità di autodifesa del sistema immunitario, a causa del diabete. Non ci sono segnali sul fatto che la Mers stia per scomparire, come spiegano alcuni esperti. Anzi, diversi i casi ancora sottoposti e tenuti sotto osservazione. “Dal primo caso dell’aprile 2012 in Giordania, la nuova Sars si è diffusa in modo costante”, hanno spiegato alcuni medici.
3 luglio 2013