La stangata dell’Ires portata dal 12 al 24% non colpisce solo il no profit ma anche le Usl, che pagheranno il doppio della tassa sul loro patrimonio immobiliare, ospedali e case di riposo. Il conto per il Veneto è di 7 milioni di euro, il calcolo porta la firma di Daniele Giordano, segretario regionale Cgil Funzione pubblica. Ecco come viene ripartito: Usl 1 Dolomiti 428.715 euro; Usl 2 Marca 1.508.997; Usl 3 Serenissima 1.393.674; Usl 4 Veneto Orientale 250.000; Usl 5 Polesana 224.236; Usl 6 Euganea 1.191.568; Usl 7 Pedemontana 481.665; Usl 8 Berica 698.713; Usl 9 Scaligera 1.115.842 euro. Dal calcolo sono escluse le due aziende universitarie di Padova e Verona. «La legge di stabilità ha raddoppiato il prelievo dell’Ires e l’ impatto sui bilanci degli enti assistenziali e ospedalieri del Veneto sarà pesante. Una mazzata da 7 milioni di euro, che penalizzerà tutti, in particolare quelle realtà come il Veneto che garantiscono un’ assistenza pubblica di qualità. Recuperare le risorse per coprire il taglio sarà tutt’altro che semplice dato che si sono già fatti importanti processi di razionalizzazione della spesa e c’è il rischio concreto che a pagare siano i cittadini e i lavoratori. La nostra preoccupazione» prosegue Giordano, «è che ancora una volta le ricadute siano sui cittadini con una possibile riduzione delle prestazioni e sui lavoratori con il tentativo di bloccare le sostituzioni di personale. Abbiamo tutti ascoltato le denunce della Giunta Zaia sulle difficoltà a garantire servizi di qualità in un quadro di costante riduzione delle risorse e oggi assistiamo all’ennesimo taglio al nostro sistema sociosanitario. Come dimostrano tutte le analisi il sistema sociosanitario è a rischio collasso se non vi sarà una chiara inversione di tendenza nelle assunzioni di personale medico, infermieristico e tecnico. Come Cgil siamo pronti a ogni forma di lotta per contrastare ogni ipotesi che veda la determinazione di questi risparmi non sostituendo i pensionamenti di medici e infermieri . Per queste ragioni ci aspettiamo una presa di posizione forte della Giunta Zaia e di tutte le forza politiche affinché» conclude Giordano «questo ennesimo colpo alla salute dei veneti sia immediatamente cancellato. Ma Zaia deve chiedere a Salvini di fare marcia indietro sull’Ires».
LA NUOVA VENEZIA – Lunedì, 07 gennaio 2019