Maggioranza compatta sulla cura-choc annunciata da Renzi, che oggi avverte: se il parlamento frena, il taglio all’Irpef lo faccio per decreto. Brunetta caustico: “Si crede Mandrake?”
Maggioranza compatta sulla cura-choc di Matteo Renzi, che ieri ha spiegato – slides alla mano – il suo piano di svolta, insistendo in modo particolare sui 1000 euro l’anno a chi guadagna meno di 1500 euro al mese. Da Forza Italia, invece, arriva la caustica critica di Brunetta (“Il premier si crede Mandrake”), mentre i sindacati per una volta sembrano entusiasti, tanto che Susanna Camusso dà un bel 10 a Renzi e rivendica: “Fa quello che diciamo noi”. Col premier si schierano anche le varie correnti del Pd.
Da parte sua Matteo Renzi mette in chiaro che non ci sta a farsi impantanare dal parlamento: se le camere frenano, fa sapere, il taglio Irpef lo faccio per decreto.
OK DALLA UE – La Commissione europea “accoglie positivamente l’intenzione di ridurre il cuneo fiscale tramite risorse ottenute dalla spending review” annunciata dal governo guidato da Matteo Renzi. “Ma ricordiamo l’impegno dell’Italia a rispettare il Patto di Stabilità e di Crescita”, che prevede di raggiungere un bilancio strutturale in pareggio nel medio termine, specialmente dato “l’elevato debito pubblico” della Penisola, ha affermato il portavoce del commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn, Sinmon O’Connor, nella conferenza stampa di metà giornata a Bruxelles.
FINANCIAL TIMES – “Renzi comincia a ribaltare le politiche di austerity”. E’ il titolo che il Financial Times ha scelto oggi per raccontare “l’ambizioso programma di tagli alle tasse e riforme del mercato del lavoro promesso da Renzi per dare una svolta all’economia italiana. Sfidando le pressioni della Commissione europea a non impegnare risorse senza risparmi o nuove entrate certe”.
Renzi ha assicurato che l’Italia si terrà entro il limite del 3% di deficit/Pil: “E’ l’Italia che decide come spendere i suoi soldi rispettando tutti i vincoli europei”.
FASSINA – “Le misure annunciate ieri da Renzi vanno nella direzione giusta e fanno bene al Paese, bisogna riconoscerlo”, ha affermato l’ex viceministro all’ Economia della minoranza Pd Stefano Fassina.
Più in generale, ha detto Fassina parlando a Tgcom24, “la minoranza del Pd sta sul merito dei temi: sull’Italicum abbiamo avuto elementi di criticità, che non erano dei capricci, come la norma per promuovere la parità di genere, le soglie di sbarramento e altro. Il gruppo si deve impegnare al Senato per correggere questo provvedimento: ieri ho votato a favore, ma se fosse stato l’ultimo passaggio avrei votato contro perchè la legge va corretta”.
CROSETTO – “E’ cambiato atteggiamento: Renzi scommette, rischia tutto sul futuro. Il problema della manovra di Renzi è che nessuno può dire come andrà a finire. Non è una manovra di sinistra”, pizzica Guido Crosetto, leader di Fdi, ad ‘Agorà’ su Rai3. “Non è dando 80 euro a chi non può spendere che metti in moto l’economia, ma gli 80 euro in più a chi prende 1000 euro al mese, servono”, ha aggiunto.
LORENZIN – “Il piano di Matteo Renzi per la riduzione della spesa e sul mercato del lavoro è piano Ncd. Noi molto soddisfatti”, scrive il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, su Twitter.
DELRIO – “Scontenteremo le inefficienze”, assicura il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, risponde nel corso della trasmissione Agora’, su Rai Tre, a chi gli chiede quali categorie saranno scontentate dall’operazione annunciata ieri dal presidente del Consiglio.
TABACCI – “Mi sembra corretta la scelta annunciata da Renzi di partire dai ceti più colpiti dalla crisi, con l’obiettivo di aumentare la domanda e i consumi”, afferma Bruno Tabacci, leader del Centro Democratico.
“Così come risponde a un criterio di maggiore equità l’aumento del prelievo sulla rendita senza impattare sui titoli di Stato, specie se si distingue tra gli investimenti dei cassettisti e quelli degli speculatori puri. Detto ciò è però necessario andare verso coperture certe”.
CESA – “Indubbiamente le proposte delineate dal governo riflettono le esigenze del Paese, ma è importante andare più a fondo per quanto riguarda le coperture. Eventuali passi falsi potrebbero infatti stimolare un giudizio negativo dei mercati e lo spread si ripresenterebbe come una mannaia”, avverte il segretario Udc, Lorenzo Cesa. “A quel punto – aggiunge – tornare alle urne sarebbe forse l’unica soluzione”.
CAMUSSO: E I PENSIONATI? – “Apprezziamo quando ci sono dei risultati e continuiamo a premere affinchè ce ne siano degli altri. – dice Susanna Camusso a Radio Anch’io – C’è una restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti, questa è una cosa positiva”.
“Ora – ha proseguito – bisogna dare analoga soluzione anche al mondo delle pensioni, in particolare a quelle basse. Quando ci sono risultati bisogna dirlo. Poi invece siamo molto più perplessi, anche se aspettiamo i testi per poterli valutare, sulle questioni del mondo del mercato del lavoro. L’idea del contratto a termine prolungato e senza causale e le modalità di semplificazione dell’apprendistato non vadano nella direzione delle maggiori tutele che pure il presidente del consiglio aveva annunciato”.
RENZI: SI CAMBIA DAVVERO – “Io sono contento. È un`operazione importante. Finalmente dal primo maggio qualcosa in questo nostro Paese cambia davvero. E se non si fa in tempo, il decreto per tagliare l`Irpef lo faccio, eccome”, dice il premier al Corsera, mettendo in guardia critici, scettici e quanti intenzionati a modificare nell’iter parlamentare tempi e contenuti dei super annunci delle slides di palazzo Chigi.
Poi torna ad avvertire: “Il mio impegno ora c’è: se salta la riforma del Senato non salta solo il mio governo ma salto io, si chiude la mia storia politica. Certo, chi decidesse di frenare le riforme che chiede il Paese, poi dovrà renderne conto”.
BRUNETTA ATTACCA – “Se sull`Italicum il governo è passato per 20-40 voti pur con il nostro sostegno, su queste misure Renzi come pensa farcela senza i nostri voti? Gli ricordo che noi siamo all`opposizione”, dichiara Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a Repubblica.
“È stata una conferenza stampa imbarazzante – prosegue – senza un provvedimento, senza un decreto o un testo. Ci sono solo qualche slide e qualche figurina. Anche i numeri sono pochissimi e quelli citati a una prima verifica non sembrano nemmeno esatti. Molte cose sono derivanti da provvedimenti già in essere, come le auto blu, conditi da elementi fantasiosi, come l`asta: ma chi se le compra? E anche se le vendi vecchie e usate come sono ti portano poche decine di migliaia di euro. Renzi prende strumenti già approvati dai governi precedenti, li mischia a invenzioni inverosimili e con la bacchetta magica li rende certi e in tempi brevissimi senza dirci come. Chi è, Mandrake? Mi sembra un approccio di tipo elettoralistico per le europee del 25 maggio che rischia di far sballare conti italiani. Un libretto dei sogni da dilettanti allo sbaraglio, altro che finanza creativa”.
Quotidiano.net – 13 marzo 2014