Maggioranza e opposizione si spartiscono milioni da destinare ai propri collegi.I più scientifici sono Marino Zorzato e Massimo Giorgetti: il primo democristiano di lungo corso, il secondo cresciuto a pane e Movimento sociale italiano. L’uno ha affinato l’arte degli accordi di programma, l’altro la gestione puntuale dei contributi che riguardano la provincia di Verona. Al presidente Luca Zaia si attribuiscono occhi di riguardo per il suo paese, Godega Sant’Urbano, e un antico legame con il suo «cerchio magico» trevigiano in tema di radicchio, prosecco e casatella. Ma da destra a sinistra, maggioranza ed opposizione, tutti partecipano al «banchetto» dei contributi a pioggia che riguardano il proprio territorio. La seduta di giunta di fine anno è praticamente un assalto alla diligenza
Consiglieri di maggioranza e di opposizione che marcano gli assessori, sindaci che sostano fuori dalla porta della sala giunta in attesa di conferme, funzionari incollati al telefono per limare i testi delle delibere.
Quest’anno la consueta seduta di giunta regionale si è tenuta il 30 dicembre ed è durata sin quasi l’ora di cena, praticamente una maratona. Un caravanserraglio al termine del quale sono partiti, a raffica, anche i comunicati stampa dei consiglieri che commentano le delibere approvate: Costantino Toniolo (Ncd) che plaude al contributo per il Centro equestre di Caldogno, il suo paese; Dario Bond (Ncd) che ringrazia la giunta per 17 milioni di euro stanziati per gli impianti a fune nel Bellunese; Cristiano Corazzari (Lega) che sottolinea i due milioni di euro destinati ai pescatori di molluschi della laguna veneta; Nicola Finco (Lega) che si compiace dei 570 mila euro concessi ai comuni vicentini contro l’inquinamento luminoso. C’è persino l’opposizione, con Gennaro Marotta: «L’assessore Ciambetti è stato di parola» scrive il consigliere dell’Italia dei valori dopo l’assegnazione di 30 mila euro per le associazioni che praticano la voga alla veneta.
Qualche volta Diego Bottacin (Scelta civica) si mette di traverso: come nel caso dei 220 mila euro che la giunta voleva girare a Veneto Agricoltura per 160 seminari formativi «per insegnare ai veneti a bere». E saluta il ritiro del provvedimento con il commento: «Siamo riusciti a bloccare uno spreco ai danni dei contribuenti».
Il metodo della «marchetta indiretta» passa attraverso Veneto Agricoltura e Veneto promozione, dove regna l’assessore vicentino Marino Finozzi. Memorabili, in queste due partecipate, i 164 mila euro spesi per uno studio sull’energia eolica in alto mare e i 62 mila investiti per lo studio degli impianti alimentati con le deiezioni di conigli. O i progetti di commercio con l’estero in Ghana e Mozambico. A volte, le marchette diventano bucce di banana: è il caso dei 296 mila euro che la Regione ha stanziato per l’acquisto di un camion dei pompieri volontari di Schio, che si sono fatti arrivare un mezzo (un Man largo due metri e mezzo e lungo sette) troppo grande per le stradine del territorio scledense. Persino il leghista Nicola Finco lo ha definito «un incauto acquisto» minacciando di scrivere alla Corte dei conti. Il mezzo è rimasto per mesi inutilizzato in un parcheggio, perché il contratto tra Ministero dell’Interno e Vigili del fuoco ne vincola l’utilizzo al solo territorio di Schio. Ma tra gli assessori non ce n’è uno che si sottrae. Il più lesto è Marino Zorzato, che ha trovato 250 mila euro per la promozione della musica giovanile, 400 mila euro per i monumenti della Grande guerra, 2 milioni di euro per la digitalizzazione delle sale cinematografiche. Franco Manzato è riuscito a strappare centomila euro per la viticoltura di montagna e 158 mila per la sperimentazione contro le malattie delle piante, tra cui il progetto di «Monitoraggio e controllo del mal dell’inchiostro in provincia di Treviso» (i giornalisti non c’entrano, è una malattia del castagno). Elena Donazzan è riuscita a sbloccare 10,7 milioni di euro per le borse di studio di migliaia di studenti veneti. Maurizio Conte, reduce dalle accuse per il contributo di quasi 1 milione per il polo scolastico di Tombolo, progettato dal fratello, ha ottenuto tra le altre misure 1,3 milioni per i comuni che ospitano impianti di imbottigliamento.
Daniele Stival si autoincensa per il milione di euro strappati per la Protezione civile, tra volontari della protezione civile e antincendio boschivi, e concede 3,7 milioni di euro ai cacciatori. Ma è noto per fare scorpacciate di feste nel suo collegio di Pramaggiore (il pd Piero Ruzzante lo marca stretto). Remo Sernagiotto, cui il segretario regionale alla sanità sta bloccando una sua delibera da 735 milioni di euro (ma sta per essere sbloccata) ringrazia nel frattempo per 1,5 milioni ottenuti per la fognatura di Trevignano. Isi Coppola difende fino alla morte i 600 mila euro concessi all’università per una ricerca sulle patologie negli animali da compagnia. Ma dei contributi al Polesine non se ne perde uno.
Daniele Ferrazza – Il Mattino di Padova – 12 gennaio 2014