Dopo la legge agricoltura (contratti trasparenti con garanzie sui prezzi e agevolazioni per pagare le multe) il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha calato un’altra carta pesante sul tavolo della filiera lattiero-casearia. Ad allevatori, coop, industria, Gdo e regioni il ministero ha presentato un nuovo piano da 120 milioni finalizzato al sostegno della filiera pressata dal dopo quote e dalla volatilità dei prezzi che hanno depresso (al di sotto dei costi) le quotazioni italiane del latte.
L’intervento è un mix di sostegni diretti alle stalle e promozione in Italia e sui mercati esteri con l’obiettivo di «tutelare i 35mila allevatori italiani». Una tranche di 65 milioni del «Fondo latte 2015-17» sarà destinata a ridare ossigeno finanziario alle aziende attraverso la ristrutturazione del debito e la riduzione del costo dei mutui. Nel primo caso verrà azzerato l’onere della garanzia mentre a chi opta per il taglio dei costi sarà concesso un contributo in conto interessi. Entrambe le misure devono rientrare nel limite del «de minimis» e quindi non costituiscono aiuti di Stato.
Si interverrà inoltre sul meccanismo di compensazione dell’Iva innalzata dall’attuale 8,8% al 10% che si tradurrà in un incremento di 0,5 centesimi al litro. Questa misura che vale 30 milioni l’anno scatterà da gennaio 2016. Sarà inoltre istituito un gruppo di lavoro coordinato da Ismea per definire, sul modello utilizzato in Lombardia nella trattativa per il nuovo prezzo, un sistema di indicizzazione del valore del latte concordato da tutta la filiera. Per aiutare la «multifunzionalità» delle stalle il ministero ha annunciato di voler puntare su tariffe migliori per i piccoli impianti di biogas. Uno stanziamento di otto milioni sosterrà poi una campagna di promozione (con il ministro della Salute) che prenderà il via a settembre per rilanciare il consumo del latte fresco. A settembre, ricorda il Mipaaf, debutta anche il logo «100% latte italiano» che potrà essere adottato volontariamente per garantire l’origine del cartone. Alla promozione sui mercati esteri dei formaggi italiani Dop è destinata una quota di 70 milioni del piano straordinario per il made in ltaly. L’Italia si presenta cosi con un’azione organica per il latte, cosi come ha fatto anche la Francia, al Consiglio Ue straordinario del 7 settembre che verterà su lattiero caseario, carni bovine e suine. E il ministro ha annunciato che chiederà a Bruxelles un impegno per una migliore gestione del dopo quote. Per quanto riguarda il negoziato interno sul prezzo il ministro ha ricordato che «il ministero ha fatto la sua parte fino in fondo presentando un piano da 120 milioni mai realizzato in questo paese. Ora – ha aggiunto Martina – confido che produttori e trasformatori trovino una nuova rapida intesa. Ci sono state aperture utili da parte dell’industria e credo che ci siano tutte le condizioni per stringere un accordo nell’interesse dell’intera filiera».
Assolatte, consapevole della situazione di crisi che coinvolge tutta la filiera europea, ha espresso piena disponibilità “a lavorare alla costruzione di indici oggettivi che aiutino le parti a leggere il mercato”. L’industria inoltre auspica iniziative che possano aiutare la ripresa dei consumi ancora in fase depressiva. Soddisfatte le organizzazioni agricole. Nodo da sciogliere, per il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, è la creazione dell’indice nazionale che possa fornire una maggiore trasparenza di mercato e orientare la contrattazione tra le parti. Per il vice presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, «adesso sembrano esserci tutti gli elementi per arrivare a un’intesa».
IL PIANO LATTE DA 120 MILIONI DI EURO – LE PRINCIPALI AZIONI
65 MILIONI DI EURO PER SOSTEGNO ALLA LIQUIDITÀ E ALLA RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO DEGLI ALLEVATORI
Nella fase attuativa del Fondo Latte 2015-2017 si prevedono interventi di miglioramento della competitività del sistema e il sostegno all’accesso al credito da parte degli allevatori, dando una prima risposta alle loro necessità di liquidità finanziaria. In particolare, verrà concentrata una quota significativa del Fondo, circa 65 milioni di euro, per interventi di: -ristrutturazione del debito bancario – riduzione del costo del debito a carico delle imprese.
Al primo obiettivo si fa fronte azzerando il costo della garanzia con il contributo del Fondo. Per questo intervento alle risorse del Fondo Latte vanno ad aggiungersi i 5 milioni già disponibili presso Ismea per la stessa finalità. Gli allevatori che opteranno per una riduzione del costo dei debiti contratti potranno invece procedere alla richiesta di un contributo in conto interessi. Le due forme di intervento sono cumulabili fra loro, nei limiti del contributo complessivo in “de minimis”. Esempio operativo Nel caso un’azienda abbia un debito in scadenza entro l’anno di 100.000 euro, attraverso le misure del Fondo in coordinamento con gli strumenti Ismea, può ottenere una ristrutturazione su 5 anni del debito, non pagando la garanzia che costa 2 mila euro e abbattendo di 13 mila euro gli interessi. In questo modo l’azienda che avrebbe dovuto sopportare un onere di 21 mila euro, ha un costo complessivo di 6 mila euro, con un risparmio di oltre il 70%.
0,5 CENTESIMI DI EURO IN PIÙ AL LITRO PER I PRODUTTORI DI LATTE ATTRAVERSO AUMENTO DELLA COMPENSAZIONE IVA
Si prevede l’innalzamento dell’aliquota di compensazione IVA dall’8,8% al 10% a favore degli allevatori del settore latte, con un conseguente risparmio fiscale per le aziende del settore valutabile in circa 0,5 centesimi di euro per litro. Tale misura, da inserire nelle prossima legge di stabilità, sarà operativa da gennaio 2016 e determinerà una maggiore agevolazione per il settore per 30 milioni di euro all’anno.
TAVOLO TECNICO NAZIONALE PER METODO DI INDICIZZAZIONE DEI PREZZI DEL LATTE
È prevista la costituzione presso il Ministero di un gruppo di lavoro, coordinato da Ismea, per la definizione a livello nazionale di un Sistema di indicizzazione del valore del latte alla stalla condiviso dagli attori della filiera, riprendendo e potenziando il lavoro svolto in Lombardia.
PIANO STRAORDINARIO DI PROMOZIONE DEL CONSUMO DI LATTE FRESCO
Il Mipaaf, in accordo con il Ministero della Salute, avvierà dal mese di settembre un’apposita campagna informativa che punta a stimolare e incrementare i consumi di latte fresco, soffermandosi sulle proprietà nutritive, salutari e qualitative del prodotto. La campagna è finanziata dal Ministero con uno stanziamento di 8 milioni di euro nel prossimo triennio.La campagna si avvia contestualmente all’utilizzo del logo “100% Latte Italiano” (privato e facoltativo) che renderà più facilmente riconoscibile ai consumatori la provenienza del latte fresco, attraverso un segno omogeneo.
PROMOZIONE DELL’EXPORT DEI PRODOTTI LATTIERO-CASEARIO ITALIANI
I grandi formaggi DOP italiani saranno protagonisti di specifiche azioni nell’ambito del piano straordinario per il Made in Italy, previsto dalla legge di stabilità 2015 e messo in campo dal Mipaaf insieme al Ministero dello Sviluppo Economico. Un parte consistente della dotazione complessiva di circa 70 milioni di euro per l’agroalimentare è destinata al sostegno di campagne sui prodotti lattiero caseari di qualità, in ottica di contrasto all’italian sounding e di sostegno all’export.
SOSTEGNO AGLI IMPIANTI PER IL BIOMETANO DI AZIENDE ZOOTECNICHE
Per stimolare l’integrazione al reddito degli allevatori il Mipaaf intende sostenere gli investimenti in impianti di biometano per la valorizzazione delle biomasse residuali e dei sottoprodotti della lavorazione agricole. Nel decreto sulle energie rinnovabili, infatti, il Mipaaf punta su migliori tariffe per gli impianti a biogas di piccole dimensioni con una priorità per le aziende agricole, costituite prevalentemente da aziende zootecniche.
LE AZIONI PER IL SETTORE LATTIERO CASEARIO NELLA LEGGE AGRICOLTURA (L. 91/2015)
ATTUAZIONE DELLA RATEIZZAZIONE IN 3 ANNI SENZA INTERESSI PER LE MULTE DELL’ULTIMA CAMPAGNA
La norma prevede l’attuazione della disposizione comunitaria per il pagamento delle multe per l’ultima campagna lattiera in 3 anni e senza interessi. Il pagamento è ammesso anche con una fideiussione assicurativa, non solo bancaria. Gli allevatori interessati potranno presentare domanda all’AGEA entro il 31 agosto 2015.
COMPENSAZIONE QUOTE ULTIMA CAMPAGNAPer non gravare ulteriormente sugli allevatori, con la norma si amplia la possibilità di compensazione tra produttori, nell’ambito della quota nazionale, per l’ultima campagna consentendo a chi ha superato le quote (con tre fasce percentuali ulteriori di superamento della produzione: 12-30%, 30-50%, oltre il 50%) di compensare fino al 6%, cosa che prima non era prevista e che vedeva scattare la sanzione sull’intera percentuale di splafonamento oltre il 6%.
CONTRATTI DI VENDITA SCRITTI E CON DURATA MINIMA DI UN ANNO
Con il provvedimento viene ribadita la necessità del contratto scritto come previsto dall’art. 62 del decreto-legge n. 1 del 2012, e si introducono delle novità rilevanti come la durata minima dei contratti fissata a 12 mesi; e l’espressa indicazione del prezzo da pagare alla consegna che può essere fisso o legato a fattori determinati, come indicatori di mercato, volume consegnato e qualità o composizione del latte crudo.
CREAZIONE DELL’INTERPROFESSIONE DEL LATTE PER ORGANIZZARE LA FILIERAPer rafforzare la filiera si definisce la creazione di un unico organo interprofessionale, che potrà prendere decisioni sulle regole di produzione, sulla commercializzazione, sulla promozione, sui contratti tipo, sulla tutela ambientale e sulla ricerca valide “erga omnes”, a determinate condizioni, come accade in altri Paesi europei come la Francia.
RAFFORZAMENTO DEL CONTRASTO ALLE PRATICHE SLEALI DI MERCATO CON ANTITRUST
Viene rafforzato il livello di tutela degli allevatori e dei produttori di latte, attraverso una riforma dell’art. 62 che prevede il monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo da parte di Ismea, secondo le metodologie stabilite dal Ministero delle politiche agricole. I dati verranno elaborati mensilmente e costituiranno un benchmark ai fini delle segnalazioni all’Antitrust. Sono previste sanzioni fino al 10% del valore dei contratti in caso di violazione dei contratti-tipo estesi erga omnes e l’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) potrà segnalare all’Antitrust le possibili violazioni.
Il Sole 24 Ore e Mipaaf – 1 agosto 2015