In certi ambienti, legati in particolare al mondo dell’alimentazione vegana o delle terapie cosiddette naturali, Colin Campbell è una celebrità. Stiamo parlando dell’autore di The China Study, il libro ritenuto la “Bibbia” dei vegani. Sulla base dei risultati di un ampio studio epidemiologico condotto appunto in Cina negli anni Ottanta, il testo sostiene l’importanza di una dieta priva di prodotti di origine animale non solo nella prevenzione, ma anche nella cura di varie malattie, in particolare tumori e malattie cardiovascolari e degenerative.
Il libro è stato ampiamente contestato dalla comunità scientifica internazionale e diversi commentatori hanno sottolineato quanto sia inaccurato dal punto di vista statistico. In generale, per quanto siano ormai tutti concordi nel ritenere che una dieta ricca di frutta, verdura e cereali integrali e povera di carne e latticini possa aiutare, nel contesto di un sano stile di vita, a ridurre il rischio di sviluppare certe malattie, non ci sono prove che la sola alimentazione possa anche avere effetti terapeutici. Eppure, The China Study è un bestseller in tutto il mondo, e Campbell è spesso presentato come un guru della nutrizione.
Per chi in Italia volesse sentirlo dal vivo, l’occasione sarà il prossimo 16 novembre a Verona, durante il seminario Be4Eat, nell’ambito della FeelGood Expo. Però non è questa la notizia che vorremmo darvi. La notizia, per noi, è un’altra e si riferisce ai costi per partecipare al seminario: 300 euro più IVA. Con alcuni “sconti” per particolari condizioni di iscrizione, secondo quanto viene comunicato per email se si compila il modulo di richiesta informazioni presente sul sito Be4Eat (vedi riquadro sotto).
La presentazione non lascia adito a dubbi sul fatto che sentire Campbell sia un privilegio “impegnativo”. Come si legge sul sito, «ascoltare le pillole di saggezza di un luminare di 80 anni che ha dedicato la vita per la ricerca e la scienza in tutto il mondo non ha prezzo!! La tua vita può cambiare». Però 300 euro sono davvero tanti.
Anche perché spesso chi si affida a soluzioni terapeutiche di tipo naturale o basate sull’alimentazione lo fa tirando in ballo una presunta disonestà di medici e compagnie farmaceutiche. Che sarebbero perfettamente a conoscenza di metodi semplici ed economici per evitare o curare malattie (per esempio non mangiare più carne o bere centrifughe di verdura), ma ce li tengono nascosti perché ci vogliono tutti malati, per venderci farmaci e terapie.
Eppure, a suon di 300 euro a biglietto (senza contare i 20 euro per l’acquisto del libro), ci sembra che anche qui ci sia qualcuno che vuole vendere qualcosa, e non è dunque completamente disinteressato…
Valentina Murelli – Il Fatto alimentare – 2 agosto 2014