La Lav, associazione di protezione degli animali, ha confermato il boicottaggio dei ristoranti, degli agriturismi, degli alberghi e dei prodotti dell’altopiano del Cansiglio, nonché dei territori contermini. Tutta colpa dell’abbattimento dei cervi, probabilmente 1200.
Impossibile e improponibile, secondo la Lav, perché si tratta di una zona per gran parte protetta dalle norme europee (SIC e ZPS), invitando a boicottare i prodotti delle aziende locali se queste non si schiereranno contro il piano di abbattimento dei centri. Ma il mondo dell’ambientalismo si divide. «Non sono d’accordo con il boicottaggio» commenta Michele Boato. Il fondatore dell’Ecoistituto si sintonizza sulla stessa lunghezza d’onda di Luca Zaia, governatore del Veneto, che mette in guardia dal creare problemi alle famiglie dei residenti che con grandi sacrifici continuano a lavorare sulle terre alte. Ma la Lav non intende compiere nessun passo indietro. «Ci auguriamo che la pressione esercitata dai cittadini, indignati per questa decisione, possa fermare il piano di abbattimento – afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav settore Caccia e fauna selvatica – e che si proceda primariamente con la verifica scientifica dell’effettiva necessità di attivare un piano di riduzione numerica». Della questione dei cervi del Cansiglio sono stati investiti direttamente i Ministeri dell’ambiente e delle politiche agricole, con un’interrogazione a risposta scritta, presentata dall’Onorevole Michela Vittoria Brambilla, che chiede chiarimenti su due aspetti fondamentali della questione: la mancanza di dati certi relativi al numero di animali presenti e la violazione della legge nazionale che prevede in prima ipotesi l’attivazione di metodi incruenti per il contenimento numerico degli animali selvatici. Intanto l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, ex ministro, ritorna in campo per ribadire che il piano di abbattimento dei cervi del Cansiglio, in Veneto, è «del tutto illegittimo», quello dei cervi della Colmen, in Valtellina, «ingiustificato e inutile». Brambilla è presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente e invita le amministrazioni competenti a rivedere provvedimenti «destinati a compiacere le doppiette piuttosto che a risolvere problemi». Sull’argomento ritorna anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ribadendo che «nessun cervo sarà abbattuto all’interno della foresta, bensì nelle riserve alpine che si trovano fuori della piana del Cansiglio; d’altra parte, è sempre avvenuto così».
La Tribuna di Treviso – 22 ottobre 2013