Lavoro usurante: anche per medico ospedaliero con 64 notti annue, con alcune limitazioni, sarà possibile l’accesso al pensionamento anticipato.
A stabilirlo è il Dlgs 67/2011 pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 108 dell’11 maggio 2011, che entrerà in vigore il 26 maggio prossimo.
Per ottenere i benefici, fino al 31 dicembre del 2017 i medici con almeno 35 anni di contribuzione dovranno aver effettuato almeno 7 anni di lavoro notturno negli ultimi 10 di attività, compreso l’anno di maturazione dei requisiti. Dal 2018, ferma restando la quota dei 35 anni di contributi, la soglia si innalzerà alla metà della vita lavorativa.
Matura, sempre su richiesta, un anno di anticipo della pensione il medico che ha svolto da 64 a 71 notti l’anno, due anni di anticipo da 72 a 77 notti l’anno, tre anni oltre le 78 notti.
In caso di insufficienza delle risorse finanziarie, la decorrenza del trattamento potrà essere differita con criteri di priorità in ragione della maturazione dei requisiti.
«Per la prima volta – ha commentato Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp-Cgil Medici – per i medici ospedalieri c’è il riconoscimento di lavoro particolarmente usurante, se svolto anche di notte per circa 6 turni al mese, ferie escluse».
Un risultato che Cozza giudica buono, ma ancora limitato: «Continueremo a batterci – ha aggiunto – per un più esteso riconoscimento del lavoro usurante dei medici e per una equa applicazione dei benefici del Dlgs a tutti coloro che svolgono costantemente turni notturni, a partire dai medici convenzionati della continuità assistenziale e del 118, per i quali abbiamo già chiesto al ministro del Lavoro l’assimilabilità al lavoro dipendente».
13 maggio 2011 – sanita.ilsole24ore.com