Gli stipendi continuano ad aumentare più dell’inflazione. A giugno le retribuzioni contrattuali orarie crescono dello 0,2% su base mensile e dell’1,5% sull’anno, in lieve risalita dall’1,4% di maggio. Lo rileva l’Istat, che sempre per giugno indicava un’inflazione all’1,2%. I salari continuano a crescere più dei prezzi, ma il sorpasso è dovuto più alle retribuzioni che alla discesa dei listini.
Sorridono i dipendenti del privato, meno quelli del pubblico
A giugno le retribuzioni orarie contrattuali registrano un incremento tendenziale del 2,1% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.
Corrono alimentari, agricoltura e alberghi
I settori che a giugno presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco (4,4%); agricoltura (3,1%); pubblici esercizi e alberghi (2,9%). Si registrano, invece, variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Sono 6,7 milioni i dipendenti in attesa del rinnovo del contratto
A giugno i contratti in attesa di rinnovo sono 51, di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione, relativi a circa 6,7 milioni di dipendenti, di cui circa 2,9 milioni nel pubblico impiego. Alla fine del mese di giugno 2013, tra i contratti monitorati dall’indagine ne risultano in vigore 23, a seguito del recepimento di un accordo (autorimesse e autonoleggio). Alla fine dello scorso mese, i contratti in vigore regolano il trattamento economico di circa 6,2 milioni di dipendenti che rappresentano il 46,5% del monte retributivo complessivo.
L’andamento delle retribuzioni contrattuali
Il Sole 24 Ore – 29 luglio 2013