Il ministero del Lavoro dà un taglio ai dirigenti e procede all’accorpamento delle direzioni regionali e territoriali. È quanto risulta dal Dpcm 121/2014, pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 25 agosto.
Per quanto riguarda gli uffici periferici del ministero, la prima novità riguarda la soppressione delle direzioni regionali, che secondo la precedente organizzazione (risalente al 1961) erano ubicate nei vari capoluoghi di regione, e la contemporanea istituzione di quattro direzioni interregionali del lavoro (Dil) di cui due in Italia settentrionale, una in Italia centrale e la quarta in Italia meridionale.
Quella avente sede a Milano avrà competenza oltre che sulla Lombardia, su Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta; quella con sede a Venezia avrà giurisdizione su Veneto, Emilia Romagna, FriuliVenezia Giulia e Marche; alla sede di Roma faranno capo oltre il Lazio, l’Abruzzo, la Sardegna, la Toscana e l’Umbria; a quella di Napoli oltre la Campania, faranno riferimento Molise, Basilicata, Puglia e Calabria.
Il decreto prevede inoltre che, nell’ottica di un’ottimale organizzazione amministrativa del ministero sul territorio, alcune direzioni territoriali (Dtl) avranno competenza in più ambiti provinciali e saranno dislocate su due città. Si tratta delle direzioni di Chieti-Pescara, Potenza-Matera, Trieste-Gorizia, Milano-Lodi, SondrioLecco, Campobasso-Isernia, Novara-Verbania Cusio Ossola, Biella-Vercelli, Cagliari-Oristano, Lucca-Massa Carrara e Perugia-Terni.
Ciò lascia intendere che, fermo restando il mantenimento della struttura dell’ufficio in tutte le province (ovvero città) richiamate, il dirigente sarà unico e dovrà estendere la propria competenza anche sulla corrispondente “città satellite”.
Per l’individuazione delle funzioni degli uffici di livello dirigenziale non generale, di numero complessivo pari a centoquarantacinque posti-funzione, nonché alla definizione dei relativi compiti, compresi quelli delle Dil e delle Dtl, è prevista l’emanazione di decreti ministeriali entro90 giorni dalla data di entrata in vigore (9 settembre 2014) del decreto presidenziale.
Con successivo decreto ministeriale, da adottarsi entro sessanta giorni dall’emanazione di questi ultimi decreti, i contingenti di organico del personale dirigenziale e non dirigenziale saranno ripartiti nell’ambito delle strutture in cui si articola l’amministrazione.
In merito alla struttura centrale, è senz’altro una novità la parte in cui il decreto presidenziale ha previsto l’istituzione di un posto con funzione dirigenziale di livello generale per i compiti di responsabile della prevenzione della corruzione in base alla legge 190/2012 e per quello di responsabile della trasparenza in base all’articolo 43 del decreto legislativo 33/2013.
Il Sole 24 Ore – 28 agosto 2014