Breaking news

Sei in:

L’avvicendamento. Dopo Rigoli, Rassu alla guida delle 14 microbiologie del Veneto: «Lavoro di squadra,come sempre»

Formalmente è un cambio al vertice, sofferto benché necessario, ma sarà nel segno della continuità: Roberto Rigoli, primario di Microbiologia all’Usl 2 di Treviso, passa il testimone di coordinatore dei 14 laboratori veneti a Mario Rassu, omologo dirigente all’Usl 8 di Vicenza. Hanno collaborato per oltre un anno nella gestione della pandemia, la sinergia è sempre stata totale, ora l’avvicendamento. Il trevigiano Rigoli, uomo di fiducia del presidente della Regione Luca Zaia, deve cedere il passo per motivi di salute e Rassu (considerato un allievo di Giorgio Palù, veterano dell’università di Padova e oggi presidente di Aifa) ne è il naturale «successore».

«È un incarico di grande responsabilità – commenta Rassu -, possiamo definirlo un cambio in corsa ma in realtà lavoreremo insieme, come sempre, in una rete di laboratori attrezzati per poter agire rapidamente sin dalla prima ondata epidemica. Condividiamo tutto, ognuno aggiunge qualcosa per le proprie competenze, è un lavoro di squadra e di territorio». Rigoli, lo scienziato in prima linea, il medico che ha affiancato Zaia nelle dirette Facebook in cui venivano illustrati risultati o nuove sperimentazioni, medico stimato, instancabile e sempre reperibile (si era guadagnato per questo anche un’imitazione da parte del comico Maurizio Crozza), sceglie un ruolo defilato. A metà marzo ha avuto un malore durante un turno di lavoro, è stato ricoverato per alcuni giorni ed è stato dimesso con la promessa di rallentare gli impegni perché l’accelerazione cardiaca è dovuta con buone probabilità a un eccesso di stress; rimarrà al Ca’ Foncello di Treviso ma ha deciso di rinunciare alla pressione del ruolo di coordinamento. Fra Rassu e Rigoli il dialogo è frequente. «Ora sta meglio – racconta il microbiologo dell’Usl 8 di Vicenza -, è stanco, come tutti noi. È stato un periodo intenso e faticoso, siamo stati travolti da una mole di lavoro enorme e ancora ci muoviamo in un contesto di estrema variabilità». Uno dei focus delle microbiologie riguarda le varianti del virus: «Sono solo uno dei molteplici aspetti del problema ed è il vaccino che può fermarle, con lo sviluppo di antigeni in automazione – continua -. Attualmente abbiamo riscontrato solo la variante inglese, molto contagiosa, ma in base ai dati preliminari raccolti fino ad ora gli anticorpi protettivi funzionano e il quadro clinico non è mai grave». Poi c’è il sistema dei tamponi, frutto della sinergia fra i 14 centri veneti: «Lavoriamo sui controlli di qualità, per avere test certificati che diano garanzia di dati oggettivi, esportabili e riproducibili, per ridurre i tempi di risposta sui tamponi che tracciano le varianti». Del tridente scientifico di coordinamento, con Rassu e Rigoli, farà parte anche Mario Plebani dell’Università di Padova. È una linea chiara quella del Veneto: professionisti che collaborano, condividono buone prassi, soluzioni e risultati (e oggettivamente poco «mediatici»).

site created by electrisheeps.com - web design & web marketing

Back to Top