L’estate scorsa era stato salutato come un’efficace arma per ottimizzare le attività di prevenzione e repressione a tutela del mondo animale, fauna autoctona ed esotica, d’affezione e da allevamento. L’accordo tra il Corpo Forestale e la Federazione degli animalisti siglato tra il Capo del Cfs, Cesare Patrone, e Michela Vittoria Brambilla, in rappresentanza della Fidaa, era stato riportato con risalto sul sito del Ministero delle politiche agricole e sulla stampa. Ora proprio quel rafforzamento “della già stretta collaborazione per ottimizzare le attività di prevenzione e repressione e qualificare l’azione dei volontari”, finisce nel mirino di quattro senatori del nuovo centrodestra, Carlo Giovanardi, Roberto Formigoni (presidente della Commissione agricoltura del Senato, ndr), Luigi Compagna e Luciano Rossi, che hanno presentato in proposito un’interrogazione al ministro Nunzia De Girolamo.
Motivo dell’atto ispettivo dei parlamentari la preoccupazione per l’imparzialità del Corpo forestale dello Stato che verrebbe “compromessa da una convenzione stipulata con associazioni note per il loro atteggiamento pregiudizialmente schierato in favore del fronte “animalista”.
Il Corpo forestale dello Stato è forza di polizia con l’obbligo di imparzialità, argomentano infatti i quattro, anche perché svolge compiti di polizia giudiziaria. Nell’ambito delle sue competenze c’è anche la prevenzione dei reati in danno degli animali e il commercio illegale degli stessi. Ora, fanno notare i senatori, “nella convenzione fra l’altro si prevede che il Corpo si impegna allo scambio dei dati finalizzati alla repressione dei crimini in danno degli animali e dell’ambiente, ai fini della sola costituzione di parte civile della Fidaa, e che il Corpo potrà anche avvalersi di personale ausiliario e di esperti delle associazioni nel corso delle proprie operazioni”.
Dove va a finire di questo passo l’imparzialità? “Si chiede di sapere – conclude l’interrogazione – quali iniziative il Ministro intenda intraprendere affinché il Corpo forestale dello Stato torni a svolgere una sua funzione di imparzialità”.
Nella foto un momento della presentazione dell’Accordo
9 dicembre 2013 – riproduzione riservata