L’Anaao: «In vista della nuova manovra economica è ripartita la campagna mediatica tesa a identificare i dipendenti pubblici come soggetti privilegiati, e quindi da colpirli»
Questo il commento dell’Anaao Assomed ai dati divulgati sulle retribuzioni nel pubblico impiego. L’indice Istat delle retribuzioni orarie comunicato il 27 maggio scorso indica un aumento tendenziale delle retribuzioni nella pubblica amministrazione inferiore a quello di tutti gli altri comparti. In particolare Servizio sanitario nazionale, scuola e ministeri hanno avuto nell’ultimo anno con lo 0,3% l’incremento più basso.
Quando all’andamento delle retribuzioni negli ultimi anni le pubblicazioni dell’Aran chiariscono il loro reale andamento a partire dal 2005:
– le retribuzioni contrattuali del settore privato sono aumentate del 16%;
– le retribuzioni contrattuali della pubblica amministrazione sono aumentate del 15%;
– le retribuzioni contrattuali della dirigenza pubblica contrattualizzata sono aumentate del 14%;
– le retribuzioni contrattuali della dirigenza pubblica non contrattualizzata sono aumentate del 16%
I maggiori aumenti si registrano nel settore non contrattualizzato per dirette iniziative del governo a vantaggio delle categorie speciali.
«Del tutto fuorvianti sono quindi – commenta ancora l’Anaao – i dati pubblicati che evidentemente non tengono conto degli arretrati contrattuali stante il cronico ritardo con cui vengono sottoscritti i contratti di lavoro della pubblica amministrazione. Capziosa appare anche l’affermazione di un minor impegno orario del dipendente pubblico visto che della pubblica amministrazione fanno parte i dipendenti e i dirigenti del Ssn che notoriamente svolgono orari di lavoro di almeno 38 ore, spesso con migliaia di ore in più lavorate e non retribuite».
«Infine – conclude il sindacato – ricordiamo che in questi anni i dipendenti pubblici hanno subito numerosi “provvedimenti speciali”, ovvero penalizzazioni riservate solo a loro e non ai dipendenti del settore privato:
.blocco contrattuale fino a tutto il 2013;
.soppressione delle risorse aggiuntive contrattuali;
.prelievo supplementare del 5% sopra i 90.000 euro lordi di reddito e del 10% sopra i 130.000;
.penalizzazioni economiche in caso di malattia;
.differimento della pensione di vecchiaia delle donne a 65 anni;
.rateizzazione in tre anni della liquidazione;
.assenza di incentivi per raggiungimento risultato e straordinari;
.blocco del turnover con aumento dei carichi di lavoro.
Per quanto i pubblici dipendenti costituiscano il capro espiatorio ideale, l’Anaao Assomed ritiene che deve cessare una campagna di disinformazione e di denigrazione di questi lavoratori, in Italia in numero ridotto rispetto alla media europea, che assolvono compiti fondamentali per i servizi pubblici ed il cittadino, compresa la tutela di un bene prezioso come la salute».
E sull’eventualità che siano ancora i medici al cento delle possibili manovre economiche è intervenuito anche il Consiglio nazionale del sindacato, che al termine della riunione avuta il 16 e 17 giugno a Sirmione, ha messo a punto questo ordine del giorno:
«Il Consiglio Nazionale Anaao Assomed, riunito a Sirmione il 16 e 17 giugno 2011, respinge con forza l’ipotesi che siano ancora una volta i medici e i dirigenti sanitari del Ssn a pagare i conti della finanza pubblica.
Categorie già duramente colpite dalla manovra dello scorso anno, penalizzate gravemente dal congelamento delle retribuzioni, dal prosciugamento dei fondi contrattuali, dal blocco della contrattazione nazionale per il triennio 2010-2013 e dal prelievo forzoso sulla retribuzione, non accetteranno senza reagire l’ennesimo colpo.
In una visione secondo la quale il pubblico impiego rappresenta una sorta di “figlio di un Dio minore” una indegna campagna mediatica, alimentata da dati falsi e distorti sui privilegi del pubblico impiego, viene usata come apripista per permettere al Governo di continuare ad utilizzare il settore come bancomat.
I dipendenti pubblici del Ssn, e tantomeno i dirigenti medici e sanitari dipendenti, non sono soggetti privilegiati nemmeno sul piano economico, se è vero che l’indice Istat recentemente comunicato testimonia come nell’ultimo anno l’incremento retributivo dei lavoratori del Ssn sia stato dello 0,3%.
Ciò che emerge con grande evidenza è il peggioramento delle condizioni di lavoro dei medici e dirigenti sanitari, alimentato dal progressivo impoverimento delle piante organiche strette nella tenaglia del blocco del turnover e dell’esodo pensionistico. Il risultato ultimo è un ulteriore ostacolo all’attività professionale dei dirigenti sanitari, motivo di frustrazione e disaffezione per il sistema con il conseguente rischio di compromettere in modo grave e pericoloso il diritto alla salute dei cittadini, diritto costituzionalmente garantito.
Il Consiglio Nazionale respinge con forza al mittente l’ennesimo insulto che il Ministro della Funzione Pubblica rivolge ai lavoratori precari ricordando che il lavoro precario dei medici rappresenta la grande ingiustizia perpetrata da una classe politica incapace che nega i diritti ed incoraggia gli abusi. La lotta contro il precariato costituisce una assoluta priorità nella politica sindacale dell’Anaao Assomed affinché siano riconosciuti a questi medici diritti e tutele.
Il Consiglio Nazionale ritiene indispensabile impegnare tutta l’Associazione in una discussione sul ruolo del sindacato di fronte ai profondi mutamenti d’assetto che interessano il Ssn e su quello dei Medici che operano al suo interno.
Il ruolo centrale del medico, le sue competenze, le sue aspirazioni professionali, la sua dignità sono gli elementi che l’Anaao Assomed considera le fondamenta della sua esistenza e costituiscono la prima linea della sua azione.
Di fronte a cambiamenti strutturali il Consiglio Nazionale ritiene necessario un rilancio di iniziativa sindacale fatto anche di capacità di innovazione e superamento di un pluralismo sindacale spesso competitivo e conflittuale, elemento di intrinseca debolezza della categoria.
L’Anaao Assomed riafferma la sua fiducia nel valore fondamentale di un Ssn pubblico e nazionale e del ruolo della dirigenza medica e sanitaria al suo interno impegnandosi nelle aziende sanitarie a recuperare i valori professionali senza i quali nemmeno il miglioramento dei costi è possibile.
Il Consiglio Nazionale impegna gli organi statutari ad intraprendere tutte le iniziative ritenute necessarie per contrastare l’annunciato attacco alle condizioni economiche e normative della categoria attraverso la manovra economica 2011-2014 che il Governo si prepara ad approvare».
Sanita.ilsole24ore.com – 23 giugno 2011