Ci saranno le alghe nei mangimi del futuro? Il loro utilizzo è una promettente possibilità, in quanto sono sostenibili, contengono molte proteine e comportano una maggiore presenza di omega 3 nelle uova e nel latte. Inoltre molti studi provano che aiutano la crescita dei vitelli.
Il Centro studi dell’università di Wageningen UR in collaborazione con Nevedi e Natuur & Milieu ha analizzato numerose pubblicazioni e ha sviluppato una mappa sulle opportunità delle alghe, con allegata relazione, secondo la quale le alghe hanno un concreto potenziale di utilizzo nell’alimentazione animale.
La lavorazione delle alghe per i mangimi non è probabilmente la prima cosa che viene in mente ai produttori, eppure sembrano particolarmente indicate allo scopo. Gli studi dimostrano che l’uso di alghe come cibo per animali assicura a uova, latte e carne una migliore qualità, e aumenta la crescita di suinetti, polli e agnelli.
“Inoltre, le alghe sono ricche di proteine” spiega l’esperto di alghe della Wageningen UR Rommie van der Weide “Questo le rende un’alternativa interessante alla soia, che deve spesso essere trasportata per lunghe distanze. Sarebbe invece possibile produrre alghe direttamente nei Paesi Bassi, anche se i costi sono ancora troppo alti per competere sul mercato”.
Gli scienziati della Wageningen UR hanno sviluppato una mappa di opportunità, attualmente disponibile solo in olandese, che illustra molto chiaramente le possibilità di utilizzo delle microalghe. Nella mappa sono chiaramente indicati vantaggi e svantaggi, informazioni di vitale importanza per i produttori di mangimi.
Gli aspetti positivi delle alghe, per esempio sulla salute dei giovani animali, devono ancora essere dimostrati in maniera più approfondita ma “questo può avvenire solo con test su larga scala” spiega Van der Weide. “E’ anche importante che sia stabilito il valore nutrizionale delle alghe come ingrediente nei mangimi”.
Sul tema sono in corso ulteriori ricerche. La Wageningen UR sta lavorando con il caseificio Kelstein e con il coltivatore di alghe Food & Fuel. Le alghe sono prodotte in fotobioreattori e vasche aperte, attraverso i residui provenienti da un impianto a biogas. Le alghe coltivate in questo modo vengono usate in mangimi, integratori minerali e in un supplemento per cavalli.
Il centro UR ACRRES di Lelystad, di Wageningen, è un altro luogo in cui le alghe sono coltivate in vari modi. “La cosa più intelligente per fare crescere le alghe è utilizzare il calore residuo, l’anidride carbonica e, ove possibile, il digestato di un biodigestore. Stiamo analizzando il modo migliore per farlo”. Questo impianto dispone anche di una raffineria mobile, che può dividere le alghe in più parti, che è stata sviluppata congiuntamente dall’lgae Food & Fuel e dall’Organizzazione olandase per le Scienze applicate. Un’altra società di Uddel utilizza alghe e lenticchie d’acqua come mangime.
La Wageningen UR è lieta di collaborare con gli agricoltori e i produttori di alimenti per animali in un partenariato pubblico-privato. “Questo ci permette di dimostrare ancora meglio come le alghe possono essere utili” conclude Van der Weid “Siamo in grado di testare una serie di problematiche in un processo pratico o in un laboratorio. Ad esempio, quali tipi di alghe hanno un buon effetto sull’immunità, a che punto le alghe raggiungono il massimo grado di resa e qual è il modo migliore per coltivarle, o i risultati derivanti dall’aggiunta, parziale o completa, ai mangimi standard”.
Fonte All About Feed (da Unaitalia) – 11 febbraio 2015