Sono da 10 giorni l’attrazione di Ferrara, con record di selfie e fotografie. Ma il gregge di 600 pecore proveniente dalle valli bresciane, incaricato dal Comune ha un problema di mancate vaccinazioni. Il pastore: impossibile, in Lombardia sono in regola
di Alessandro Fulloni. «Eh, qui siamo in Emilia. Tutto diverso dalla Lombardia. Le norme ministeriali sono chiare e recenti: ma in Emilia non le applicano. Mentre in Lombardia sì. Risultato: sono partito in regola da Brescia, mentre ora, varcato il Po, mi ritrovo sanzionato…». Le pecore del pastore Massimo Freddi sono da 10 giorni l’attrazione di Ferrara, con record di selfie e fotografie rimbalzati su stampa e tv nazionali. Ma il gregge di 600 capi proveniente dalle valli bresciane, e incaricato dal comune estense di «tosare» il prato, brucandolo, di una delle zone più caratteristiche della città, cioè l’antico sottomura, è stato multato dai vigili urbani di Bondeno durante il passaggio nel loro territorio comunale. Come riporta la Nuova Ferrara, ogni pecora è stata sanzionata di 20 euro per la mancata vaccinazione dalla brucellosi. Un conto salatissimo, in totale 12mila euro, piombato addosso a Freddi. Autore di una vera e propria transumanza avviata a settembre, attraversando campagne e fiumi. La partenza dalle montagne della Val Trompia per proseguire verso il lago di Garda, fiume Mincio, sponda veneta del Po, l’attraversamento del ponte tra Ficarolo (Rovigo) e Stellata (Ferrara). Nottate in roulotte, «blindando» il gregge – sorvegliato anche dai cani Modo e Flay – con la speciale recinzione elettrica acquistata in Inghilterra. E all’indomani via alla successiva tappa. Freddi adesso allarga le braccia: non capisce però come i suoi animali, considerati ufficialmente indenni dalla brucellosi in Lombardia, avrebbero dovuto essere vaccinati in Emilia.
«Non so se in Emilia siano troppo esagerati»
I primi contatti tra l’allevatore bresciano, 38 anni e il comune di Ferrara erano stati a novembre. Dal municipio è poi arrivato l’ok, sia del sindaco che delle autorità veterinarie. Ma in questi giorni ecco arrivare «l’inciampo» nella confinante Bondeno. E’ ancora Freddi a spiegare: «Forse in Emilia devono far vedere che sono più avanti della Lombardia… Fatto sta che qui non hanno recepito le nuove normative ministeriali sui greggi vaganti. E son fermi al 2004. I veterinari mi avevano detto che dovevano attrezzarsi per fare i controlli, ma io intanto il gregge dovevo farlo pur stazionare da qualche parte…». Il problema, stando a quanto sostiene il pastore, sarebbe questo: la vecchia normativa, a suo dire applicata in Emilia (anzi a Bondeno, dove è stato multato), prevede l’obbligo di controllo per la verifica del vaccino in una struttura chiusa, tipo capannone o stalla. In Lombardia invece questo prelievo si può fare all’aperto. O «sul campo», come dice Freddi. «Non so se in Emilia siano troppo esagerati o in Lombardia non facciano i controlli», scuote la testa il pastore, «ma per me sono loro, i veterinari delle due regioni, a doversi parlare. Io faccio solo il mio lavoro: il mio gregge è partito da Brescia indenne dalle malattie. E lo è ancora, sennò non mi sarei certo messo in viaggio». Ma nel frattempo è arrivata la multa. E il verbale è comunque lì che incombe, con coinvolgimento di Asl, veterinari e avvocati. Intanto le pecore continuano a brucare tranquille nel sottomura di Ferrara come vere star.
Il Corriere della Sera – 10 aprile 2016