La sanità veneta è in passivo, nel 2011, di 330 milioni euro. Nessun allarme, però: i conti delle Usl approvati martedì scorso in giunta appaiono infatti meno neri di quel che si era pensato nei mesi passati.
Quando i direttori avevano inviato in Regione le rendicontazioni dell’ultimo trimestre ed il risultato consolidato segnava un meno 444 milioni di euro, e comunque il disavanzo dell’anno passato risulta inferiore a quello strutturale registrato negli ultimi anni. A scorrere l’elenco delle Aziende, si scopre che solo 7 di queste (più l’istituto oncologico) chiudono il bilancio in positivo: si va dagli 11 milioni di Pieve di Soligo ai 7 milioni di Asolo, quindi i 6 milioni di Bussolengo e Thiene, il milione di Este e dello Iov, i 500 mila euro di Bassano ed i 300 mila euro di Treviso. La sanità, beninteso, non è alla caccia dell’utile: quel che preme alla Regione, infatti, è sfruttare al meglio le risorse a disposizione garantendo ai pazienti il miglior servizio possibile. E però colpiscono il rosso di Venezia, Usl da tempo sotto la lente di Palazzo Balbi (ben 99 milioni), più del doppio della seconda classificata in negativo, l’Azienda ospedaliera di Padova (meno 40 milioni), cui si accodano l’Usl e l’Azienda di Verona (rispettivamente 38 e 32 milioni) e l’Usl di Rovigo (35 milioni). Numeri che tengono però conto dei costi di ammortamento non sterilizzati relativi all’anno passato.
Come si legge nella delibera portata in giunta dall’assessore alla Sanità Luca Coletto, l’istruttoria non è ancora stata completata da parte del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti, ma l’esecutivo regionale ha ritenuto di procedere comunque, anche perché fintanto che non viene approvato il bilancio d’esercizio, non è possibile sbloccare i soldi utili a ripianare le perdite accumulate. Lo stesso Tavolo, per giunta, aveva già dato il via libera ai conti del quarto trimestre (come detto, ancora più in rosso di quelli finali), ritenendo comunque rispettati la stabilità e l’equilibrio di gestione del servizio sanitario del Veneto.
Corriere del Veneto – 16 novembre 2012