Cristina Insalaco. «Aiuto, aspetto un bambino e ho un cane in casa!». Quando è in arrivo, o è appena nato, un bebè, nelle donne nascono mille paure e preoccupazioni, che talvolta le spingono a prendere la scelta più drastica: rispedire il cane in canile. Proprio per questo, la parola chiave per chi è incinta è la prevenzione. Fido va educato ed abituato all’entrata in famiglia di un neonato, che urlerà, gattonerà e piangerà molto spesso. Altrimenti c’è il rischio che il cane soffra, si spaventi, o trascini il piccolo nella cuccia per giocare e prendersene cura.
Gli esperti
Il consiglio numero uno è quello di andare da un veterinario dai sei ai due mesi prima del parto. «Se, per esempio, non volete che l’animale entri nella camera del bambino, dovete educarlo a non metterci le zampe già qualche tempo prima – spiega Francesca Cena, medico veterinario comportamentalista -. Se il cane è timido o diffidente, è bene portare in casa con anticipo gli oggetti più ingombranti, come il lettino e passeggino». Consiglio numero due: i feromoni. Messi il giorno prima in appartamento, creeranno nel cane un senso di appagamento, e lo renderanno più tranquillo nell’affrontare il cambiamento. Anche far annusare a Fido le tutine può essere un buon modo per farlo familiarizzare con il nuovo arrivato. Come lo sono i cd con i vocalizzi registrati dei bebè.
La presentazione
È cruciale il momento della presentazione. Una buona soluzione può essere quella che «il papà entri in casa con il bimbo in braccio, e la mamma saluti e faccia le coccole al cane – dice Diego Rendini, comportamentalista -. Dopodiché coinvolgetelo nelle ritualità e non isolatelo nei momenti della pappa, cambio pannolino o allattamento». Il tempo da dedicare a Fido sarà di meno? Portatelo a spasso insieme al bambino, ma dopo avergli insegnato a non tirare con il guinzaglio. Si comporta bene ed è calmo? Premiatelo con carezze e bocconcini. Ultimo consiglio: «Non lasciate mai da soli il pupo e il cane, specie quando il piccolo inizierà a gattonare, a tirare i peli e mettere le dita negli occhi dell’animale. Perché può essere pericoloso – continua Anna Rita Soncin, medico veterinario comportamentalista -. I più duri saranno i primi quindici giorni, poi andrà sempre meglio».
«Aiuto, aspetto un bambino e ho un cane in casa!». Quando è in arrivo, o è appena nato, un bebè, nelle donne nascono mille paure e preoccupazioni, che talvolta le spingono a prendere la scelta più drastica: rispedire il cane in canile. Proprio per questo, la parola chiave per chi è incinta è la prevenzione. Fido va educato ed abituato all’entrata in famiglia di un neonato, che urlerà, gattonerà e piangerà molto spesso. Altrimenti c’è il rischio che il cane soffra, si spaventi, o trascini il piccolo nella cuccia per giocare e prendersene cura.
Gli esperti
Il consiglio numero uno è quello di andare da un veterinario dai sei ai due mesi prima del parto. «Se, per esempio, non volete che l’animale entri nella camera del bambino, dovete educarlo a non metterci le zampe già qualche tempo prima – spiega Francesca Cena, medico veterinario comportamentalista -. Se il cane è timido o diffidente, è bene portare in casa con anticipo gli oggetti più ingombranti, come il lettino e passeggino». Consiglio numero due: i feromoni. Messi il giorno prima in appartamento, creeranno nel cane un senso di appagamento, e lo renderanno più tranquillo nell’affrontare il cambiamento. Anche far annusare a Fido le tutine può essere un buon modo per farlo familiarizzare con il nuovo arrivato. Come lo sono i cd con i vocalizzi registrati dei bebè.
La presentazione
È cruciale il momento della presentazione. Una buona soluzione può essere quella che «il papà entri in casa con il bimbo in braccio, e la mamma saluti e faccia le coccole al cane – dice Diego Rendini, comportamentalista -. Dopodiché coinvolgetelo nelle ritualità e non isolatelo nei momenti della pappa, cambio pannolino o allattamento». Il tempo da dedicare a Fido sarà di meno? Portatelo a spasso insieme al bambino, ma dopo avergli insegnato a non tirare con il guinzaglio. Si comporta bene ed è calmo? Premiatelo con carezze e bocconcini. Ultimo consiglio: «Non lasciate mai da soli il pupo e il cane, specie quando il piccolo inizierà a gattonare, a tirare i peli e mettere le dita negli occhi dell’animale. Perché può essere pericoloso – continua Anna Rita Soncin, medico veterinario comportamentalista -. I più duri saranno i primi quindici giorni, poi andrà sempre meglio».
La Stampa – 28 gennaio 2015